Attenzione a non esagerare. Non si può continuare a ripescare ed eliminare in modo vorticoso i pezzi pregiati della storia recente del club
Su Il Giornale, Elia Pagnoni definisce il Milan “mangiallenatori e mangiabandiere”.
Nell’ultimo decennio, scrive, ha ripescato ed eliminato in modo vorticoso i pezzi pregiati della sua storia recente.
In sette stagioni, quello di Giampaolo è il nono tecnico che cambia. Se adesso la società mettesse in discussione anche Boban e Maldini si arriverebbe ad altre “bandiere strappate”, le ennesime.
E se sarà stata sbagliata anche la scelta di Pioli, proprio Maldini e Boban sarebbero messi in discussione.
Non bisogna esagerare, scrive elencando tutte le bandiere gettate via.
Clarence Seedorf, ad esempio, “lusingato e scaricato nell’arco di mezza stagione nel 2014”, o Pippo Inzaghi, “che ha ballato una sola estate sulla panchina rossonera”, fino a Rino Gattuso, mandato via, dopo un anno e mezzo, a giugno e che adesso il popolo bianconero già rimpiange.
Oppure Filippo Galli, “per anni deus ex machina del settore giovanile e poi inspiegabilmente uscito di scena”.
Insomma,
“il Diavolo rischia di diventare veramente una specie di Kronos che divora i propri figli”.
Il club ha comunque già battuto il record dell’esonero più veloce, cacciando Giampaolo.
“Sarebbe ora di produrre anche qualche record positivo”.