Ibrahimovic al Napoli: a 38 anni può essere utile? I sì sono più dei no

Sarebbe da esempio in campo ma ancora di più nello spogliatoio. Alzerebbe l'asticella. Dovrebbe essere meno primadonna e più saggio. Del marketing manco a parlarne. I limiti dell'età

Napoli Ibrahimovic

Il tema ormai possiamo dire che c’è. Zlatan Ibrahimovic al Napoli. Le domande sono tante. Lo svedese ha 38 anni. Non pochi. Soprattutto per un attaccante. E per uno che ha grande tecnica ma che ha basato tanto della propria forza anche sul fisico. L’ultima vera stagione risale al 2016-2017 quando ha giocato col Manchester United. Ha giocato 46 partite e ha segnato 28 gol. Niente male. Parliamo però di quasi tre anni fa. Poi si è infortunato e poi ha giocato nel campionato americano. Decisamente meno allenante rispetto alla Serie A. Figuriamoci della Champions . 

Restiamo al campo, altrimenti se ci mettessimo a parlare del marchio Ibrahimovic la questione sarebbe chiusa. Ibrahimovic significa magliette vendute, significa stadio quasi pieno, ma e un’altra botta di marketing. Il marchio Napoli girerebbe ancora di più. Ancelotti Ibrahimovic Koulibaly (finché resta). Se il club dovesse ragionare in questa ottica – e forse oggi i club devono ragionare soprattutto in questo modo – Ibrahimovic va preso a gennaio, subito.

Ibrahimovic significa anche grande sprone per tutti. È uno che non vuole perdere nemmeno nella corsa a chiamare l’ascensore. Ha un altro ritmo. Un’altra tensione. Potrebbe essere un esempio per tanti. Ancelotti sta mostrando insofferenza per il modo in cui alcuni calciatori stanno affrontando gli allenamenti. E l’altro giorno al sito della Uefa ha detto che «i grandi campioni sono più facile da allenare, perché sono quasi tutti grandi professionisti».

Va ricordato che Llorente ha aperto un fronte. Mai prima si sarebbe pensato di acquistare un 36enne. Forse fu fatto con Cristiano Lucarelli, poi con Reveillere ma quella era una situazione d’emergenza. Ibrahimovic sarebbe un ambasciatore sul campo. Servirebbe come il pane a Carlo Ancelotti. E non dobbiamo immediatamente pensare a Milik, a Mertens, alla possibilità che vengano oscurati. Ibrahimovic può giocare con tutti e tutti possono giocare con Ibrahimovic. Milik gioca con Lewandowski nella Polonia, perché non potrebbe farlo con Ibra al Napoli?

Ci sono i contro, ovviamente. Che è più o meno quel che abbiamo scritto, ma al contrario. A partire dall’età. E poi dal suo essere ingombrante. Fatichiamo a trovare altri difetti. Ibra alzerebbe l’asticella della tensione. Il Napoli ha il problema della cattiveria agonistica, della determinazione. Con Ibra sparirebbe. O comunque sarebbe ridimensionata. Lui dovrebbe accettare anche un ruolo di chioccia. Primadonna ma anche saggio. Non ha più trent’anni. Ha ovviamente l’intelligenza per capirlo. Del resto è consapevole dei propri limiti, altrimenti non si sarebbe proposto al Bologna (con tutto il rispetto per il Bologna). Ibrahimovic al Napoli sarebbe una lucida follia. Vanno soppesati i pro e i contro. Stipulare patti chiari. E poi, nel caso, si potrebbe anche procedere.

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