Giampaolo: “La squadra credeva e crede nelle mie idee. Ci siamo confrontati”

Il tecnico rossonero in conferenza stampa: "La partita di domani è importante per il Milan. I giocatori devono dare la vita per la maglia, non per me"

Giampaolo

L’allenatore del Milan, Giampaolo, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Genoa, in programma domani alle 20.45.

Per le sorti del tecnico si tratta di una partita decisiva. E’ fondamentale fare punti dato il momento disastroso dei rossoneri.

Sul tema ha dichiarato:

La partita di domani decisiva per il mio futuro? Non bisogna ragionare sull’io, ma sul noi. Domani è importante per il Milan. Gli interessi individuali non contano nulla. Le sconfitte intaccano il morale dei calciatori. Chi pensa che se ne fregano si sbaglia. Abbiamo analizzato i nostri errori, ci siamo confrontati. Abbiamo messo in atto tutte quelle strategie per superare il momento difficile. Cosa gli ho detto? Quello che ci siamo detti resta tra noi”.

La squadra non è tutta da buttare:

Dopo quattro sconfitte in sei partite è normale che sia tutto nero. Anche in questo caso bisogna avere equilibrio, non credo sia il momento di dare giudizi definitivi. So che la squadra ha molti margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista mentale. Dobbiamo imparare a fare determinate cose in un certo modo”.

Sulle parole di Romagnoli, che ha detto che darebbe tutto per il mister:

“I giocatori devono dare la vita per la maglia, non per me. La squadra credeva e crede nelle mie idee. Bisogna essere forti nelle sconfitte, c’è da soffrire ed essere attenti ai dettagli”.

Il tecnico risponde a chi dice che è mancato il suo modo di giocare:

I dati dicono altro. Ci mancano gli ultimi 20 metri, perché la squadra in fase di costruzione e non solo fa abbastanza bene. Gli ultimi ventri metri vanno messi a posto. Se abbiamo un buon possesso palla significa che devi migliorare gli ultimi 25 metri, attaccare meglio la porta, trovare soluzioni diverse, ed è li che bisogna insistere. Ci lavoriamo sopra tutti i giorni”.

Su Piatek:

“Il Milan non può rinunciare all’attaccante più prolifico della scorsa stagione, se non segna Piatek chi lo fa? Non si può pensare di rinunciare al nostro capocannoniere, deve star li a soffrire e prendersi le proprie responsabilità”.

Sulla contestazione alla squadra:

“La contestazione? E’ giusta, se sbagliamo è giusto così. Dopo l’ultima sconfitta in casa bisogna alzare la soglia dell’attenzione. Bisogna avere la giusta serenità per giocare a calcio”.

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