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Genova, i dirigenti Spea violano i domiciliari e parlano con gli altri indagati

La Finanza scrive al pm. La loro posizione potrebbe aggravarsi e tramutarsi in carcere. Il nuovo ad di Aspi incontra il procuratore Cozzi

Genova, i dirigenti Spea violano i domiciliari e parlano con gli altri indagati

La posizione di due degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sui report falsi, parallela a quella più ampia sul crollo del Ponte Morandi, rischia di aggravarsi.

Lo scrive Il Secolo XIX.

Contatti con altri indagati dopo l’arresto

Massimiliano Giacobbi e Lucio Ferretti Torricelli, entrambi alti dirigenti di Spea ai domiciliari sono accusati dalla Guardo di Finanza di aver violato il divieto della gip di avere contatti esterni. Sembrerebbe in fatti che abbiano intrattenuto conversazioni con altri indagati dopo l’arresto.

La circostanza, per la Finanza, è risultata evidente dagli interrogatori svolti.

A questo punto, se il pm darà credito all’informativa dei finanzieri, potrebbe convertire i domicilari in carcere.

Nuovi guai per la Spea

Il Secolo scrive che la Spea (controllata di Autostrade) era già finita nei guai, poiché era emerso che l’ufficio legale preparava sistematicamente i dipendenti prima che fossero interrogati. Non solo: vietava loro di portare determinati documenti o relazioni anche nell’indagine principale sul crollo del ponte Morandi.

Depistaggi culminati con il ritrovamento, all’interno degli uffici di Spea, di jammer e disturbatori di frequenza utilizzati per impedire le intercettazioni.

Autostrade collabora

Diversa, invece, la strategia di Autostrade, che intende collaborare fattivamente alle indagini.

Nei giorni scorsi, scrive il quotidiano, il nuovo ad di Aspi, Roberto Tomasi, ha incontrato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che ha così commentato:

“Un incontro positivo che dimostra il cambiamento di passo della società, ma che ovviamente nulla c’entra con l’indagine. Apprezziamo la volontà di maggiore trasparenza e di affidare a terzi il controllo dello stato delle infrastrutture. Aspi ha mostrato la volontà di seguire una strada più rispettosa dei controlli che vanno fatti per garantire la sicurezza delle opere. Valuteremo con interesse i nuovi rapporti che ci invieranno. Siamo contenti anche perché ci tolgono da un ruolo di controllo che non spetta a noi”.

Per quanto riguarda, invece, la notizia emersa di pressioni esercitate dai dirigenti Aspi sui tecnici Spea affinché modificassero i report, Autostrade fa sapere che, qualora fossero accertati comportamenti illeciti, assumerà i provvedimenti opportuni.

 

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