Gazzetta: non è vero che è sparita l’intenzionalità per i falli di mano in area

Franco Arturi: il regolamento è chiaro, è rimasta anche la discrezionalità dell'arbitro. L'unica cambiamento riguarda la naturalezza della posizione del braccio

rigori triplicati in Serie A

Franco Arturi, nella sua consueta rubrica sulla Gazzetta dello Sport, prova a rispondere ad un lettore che chiede perché tanta confusione sulle nuove regole, sui rigori, i falli di mano e la Var. Si sofferma sulla presunta cancellazione dell’intenzionalità

Si era sbandierata, subito dopo le decisioni del Board, la scomparsa dell’intenzionalità. È una bugia: l’ottava parola dell’articolo in questione è un bel “intenzionalmente”. Inoltre dal resto del nuovo testo si coglie bene che questa indispensabile interpretazione dell’arbitro è in realtà conservata. Ed è giusto così: la grossolana ingenuità alla base di questi pasticci è che esista un’oggettività al 100%. In realtà non lo può essere nessun giudizio, nemmeno quelli della Magistratura ordinaria

Il regolamento è sicuramente eccessivamente cavilloso e lo hanno sottolineato più volte anche gli addetti ai lavori. Arturi torna all’episodio di De Ligt per spiegare un’altra cotroveria

Il criterio principale dei nuovi rigori (ma con tante eccezioni, difficili da cogliere, vedi il caso De Ligt) è quello di colpire la palla con le braccia in posizione “innaturale”, messe lì a fare una sorta di muro pallavolistico. Già, ma chi decide su questa “innaturalità”, magari anche mentre il difensore cade o entra in scivolata?

 

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