Secondo il presidente della Federcalcio la Corte Sportiva d’Appello non ha tenuto conto del nuovo codice della Fifa
La squalifica di un turno a Walter Mazzarri, revocata dalla Corte Sportiva di Appello che gli aveva permesso di sedere sulla panchina del Torino contro il Napoli, aveva fatto parlare di “precedente che avrebbe fatto giurisprudenza”. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, spiegando che la revoca della squalifica era stata motivata con il fatto che essa doveva essere automatica dopo un espulsione solo per i calciatori e non per tutto gli altri, compresi gli allenatori. Per questo motivo il presidente Gravina ha presentato un ricorso perla revisione della sentenza della Corte d’Appello.
Secondo la Federcalcio rappresentata da Gravina non si è tenuto conto di un aspetto fondamentale presente nell’art. 3 del codice rubricato “rapporti tra il codice e le altre fonti normative”, quello in cui in due diversi comma si evidenzia la volontà del legislatore del codice di giustizia di volersi conformare alle norme internazionali della Fifa.
La Fifa ha infatti un nuovo “Disciplinary code” secondo il quale la squalifica è automatica anche per gli allenatori