ilNapolista

Una ricerca ha dimostrato che solo pensare a un’attività motoria facilita la riabilitazione

Sul Corriere Salute. Le attività agonistiche e quelle praticate per divertimento migliorano le capacità intellettive e aiutano il controllo dei movimenti. Con effetti sorprendenti dopo un infortunio

Una ricerca ha dimostrato che solo pensare a un’attività motoria facilita la riabilitazione

Lo sport non fa bene solo a muscoli e articolazioni, ma anche al cervello. E in diversi modi.

Lo spiega, al Corriere Salute, Mauro Porta, direttore del Centro malattie del movimento dell’Irccs Galeazzi di Milano.

“Le performance sportive di un individuo sono condizionate dall’attività della sua corteccia cerebrale prefrontale laterale, che elabora le sensazioni di stanchezza, dipendenti da meccanismi di autoprotezione cerebrale. Ma l’attività sportiva genera anche un rapido coinvolgimento neuroendocrino-metabolico. Con aumento dei valori di cortisolo, mentre al termine dello sforzo acuto, nella fase di recupero, c’è un incremento nella produzione di testosterone, ormone della crescita e prolattina”.

L’importanza di un allenamento corretto

E’ importante che l’allenamento venga svolto in modo corretto. Deve essere portato avanti con costanza anche nell’intensità.

Un allenamento singolo troppo intenso fa male come un sovrallenamento prolungato.

“In questi casi l’organismo è esposto a un affaticamento cronico, vera e propria condizione patologica che può richiedere tre o quattro settimane di recupero. Un corretto allenamento serve anche a ottimizzare il rapporto tra cortisolo e testosterone. Diversi studi hanno dimostrato che in soggetti non correttamente allenati, nei quali questo rapporto non è ottimizzato, i tempi di recupero tra uno sforzo sportivo e l’altro sono più tardivi”.

Non solo agonismo

Ma quando si parla di sport che fa bene al cervello e al sistema ormonale non si intende solo l’attività agonistica, ma anche quella svolta per divertirsi o semplicemente tenersi in forma.

Una ricerca dell’University of Kansas Medical Center ha dimostrato che i ragazzi che svolgono attività fisica e sono più in forma hanno un miglior funzionamento cognitivo. E anche più probabilità di raggiungere buoni risultati scolastici. Non è stato invece ancora accertato nel dettaglio, quale attività fisica sia da preferire, quanta sia meglio farne e con quale frequenza.

Lo sport e le prestazioni del cervello

Ma sicuramente fare sport migliora le prestazioni dell’ippocampo, fondamentale per il buon funzionamento della memoria.

Non solo. Le ricerche più attuali dimostrano che lo sport fa bene anche ad altre aree cerebrali come il sistema extrapiramidale, l’insieme di centri nervosi e relative vie di connessione che contribuisce in maniera involontaria al controllo dei movimenti e che affianca il cosiddetto sistema piramidale, che coordina invece movimenti volontari.

Spiega Porta:

“La corteccia “pensa” in termini di movimenti. Sono movimenti che vengono appena accennati in un’area detta pre-motoria e poi omogenizzati e modulati, resi automatici e involontari con l’intervento di tutto il sistema extrapiramidale”.

Gli effetti dello sport sugli infortunati

Anche in caso di infortunio, circostanza frequente in chi fa sport, il cervello può giocare un ruolo spettacolare e inaspettato.

“Una nostra ricerca ha dimostrato che il solo pensare a un’attività motoria durante un periodo di immobilizzazione, per esempio di un arto, facilita e abbrevia il periodo di riabilitazione. Questo vuol dire anche che chi pratica uno sport può in un certo senso allenare i suoi gesti limitandosi al solo pensare di svolgere un movimento corretto. Senza dover necessariamente metterlo in pratica”.

ilnapolista © riproduzione riservata