Da Benitez ad Ancelotti, passando per Sarri, il Napoli è cresciuto, ma resta inchiodato alla beata gioventù
Il Napoli è grande, ma non è ancora riuscito a portare a termine la sua maturazione, a prendere in pieno coscienza di sé, secondo il Corriere dello Sport.
Il Napoli di Ancelotti riflette, a volte, quello di Benitez, quello di Sarri, resta dentro la sua beata, meravigliosa gioventù, la esibisce come un gioioso Peter Pan, mostra l’esuberanza, la stravaganza e il suo smodato talento e poi, come se frenasse, per paura o per limiti valli a capire, rimane inchiodata all’età dell’innocenza, oltre la quale non si spinge, e resta ad aspettare che arrivi Babbo Natale
Il Napoli non è uno schema, ma fantasia e immaginazione dei suoi interpreti che creano finché, come sempre accade, la realtà cambia e arriva uno stop a frenare la fantasia.
Il Napoli di Benitez, il primo a internazionalizzarsi, l’unico che sia stato capace di vincere una coppa Italia e una Supercoppa italiana e di essere sbattuto fuori in semifinale d’Europa League da se stesso… quello di Sarri, ed è ancora una cicatrice che si vede, s’accorse che gambe e neuroni s’erano spenti in albergo, a Firenze… quello di Ancelotti, adesso, vale a dire il padrone della Champions, il “papà” più autorevole per questa squadra che dovrà pur capire di dover dimostrare, con il Genk e non solo con il Liverpool, che la linea d’ombra è ormai superata