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Ancelotti ha ragione, Milik e Lozano “hanno fatto una buona partita”

Lozano, sta migliorando in velocità e coraggio. Per Milik l’appuntamento col pallone c’è stato, segno di una ritrovata sintonia con i movimenti e i tempi di gioco

Ancelotti ha ragione, Milik e Lozano “hanno fatto una buona partita”

Ha ragione Ancelotti, nel dire di aver visto “bène” sia Lozano che Milik. E se con il Cagliari ci è andata malissimo, e con il Brescia si è tremato sì, ma solo perché ad un certo punto il nevrotico Mertens ha insensatamente fallito il tre a zero, ecco che adesso contro il Genk sembra sia successo un mezzo guaio, mentre semplicemente, come già accaduto, non si è concretizzata nessuna delle cinque pulitissime occasioni create dal Napoli. Napoli che infatti ha giocato proprio come fanno le squadre forti in Champions quando vanno a vincere in trasferta, accelerando di tanto in tanto. E poi..

E poi niente. Perché questa volta è Milik a sbagliare due colpi di testa, mentre Callejon (sempre bravo, ma anche sempre perdonato da noi tifosi per i suoi errori, talvolta decisivi in negativo) prende un palo ma fallisce pure un tiro con la porta semi-spalancata. Segnare è il mestiere degli attaccanti. E il Napoli, un professionista “cecchino” dell’area di rigore, non ce l’ha. Il nostro “Ciro” è a un gol da Maradona, è vero, ma non segna con regolarità, non risolve così spesso le partite scomode, e rimane comunque un centravanti adattato. Llorente, nel frattempo, sta facendo esattamente quello che gli si chiede, ovvero presenza, qualche gol, qualche assist, senza alcun fuoco d’artificio.

Ma il motivo per cui adesso non siamo qui a cantare le lodi di un Napoli a punteggio pieno nel girone è tutto racchiuso in quest’area di rigore. Che non a caso però, è la zona più preziosa del campo. E’ proprio in area, o lì nei dintorni, dove infatti sarebbe stato davvero necessario un innesto “da scudetto”, che si dovrebbero rifinire e chiudere le numerose azioni d’attacco che la squadra produce. Il Napoli però gli uomini giusti per inventare, cesellare e definire se li ritrova solo part-time, a capriccio, e i punti che mancano fino ad oggi fra campionato e coppa sono rimasti dentro le scarpe.

Ecco spiegata l’inevitabile frustrazione di alcuni dei nostri, che ad esempio si è vista bene sul volto di Koulibaly, quando Arkadiusz ha fallito al ’36 il suo secondo colpo di testa (quello più facile in realtà, visto che ha potuto colpire in avanti guardando la porta). Ma se è vero che molte opportunità sono andate sprecate, mancando l’appuntamento con la rete, è altrettanto vero che, almeno nel caso del polacco, l’appuntamento col pallone c’è stato, ed anche più volte, segno di una ritrovata sintonia con i movimenti e i tempi di gioco. Serve incoraggiarlo e rilanciarlo al più presto, perché durante la stagione i suoi gol saranno in-di-spen-sa-bi-li.

Quanto a Lozano, sta migliorando in velocità e coraggio, e soprattutto sta pian piano individuando un suo posto in mezzo al campo, che probabilmente sarà d’ora in poi sulle fasce in alternanza con il presunto “caso” Insigne. Questo insomma è il momento della calma e del gesso, non certo dell’impazienza e dei giudizi. Quindi testa a Torino, testa a vincere (il campionato). Perché è appena cominciata!

 

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