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Ziliani: l’inno della Champions ha 292 anni

Fu commissionato dalla Uefa all’inglese Tony Britten che si ispirò all’inno di incoronazione Zadok the Priest composto nel 1727 da Handel

Ziliani: l’inno della Champions ha 292 anni

Sul Fatto Quotidiano Paolo Ziliani parla dell’inno della Champions League. Ha 292 anni, scrive.

E’ vero: la Coppa dei Campioni ha 64 anni, essendo nata nel 1955 e che venne ribattezzata Champions League solo nel 1992, cioè 27 anni fa. Ed è anche vero che 292 anni fa il calcio nemmeno esisteva. Ma Ziliani spiega perché la data di nascita dell’inno debba essere ricondotta così indietro nel tempo.

L’inno della Champions, eseguito nella sua versione ufficiale dall’Academy of St. Martin in the Fields e dalla Royal Philharmonic Orchestra di Londra fu composto nel 1992, su mandato della Uefa, dal compositore e direttore d’orchestra inglese Tony Britten.

La Uefa voleva un inno che fosse allo stesso tempo orecchiabile, solenne ed emozionante.

Britten allora, racconta Ziliani, si chiuse per qualche giorno nel suo studio e passò il tempo ad ascoltare opere di grandi compositori del passato. Si imbattè in Zadok the Priest, un inno d’incoronazione composto nel 1727 dal tedesco Georg Friedrich Handel su testo tratto dalla Bibbia di Re Giacomo. Era uno dei quattro inni d’incoronazione composti per re Giorgio II di Gran Bretagna.

Non ebbe dubbi e scelse quella come ispirazione per il suo inno della Champions.

Scrive Ziliani:

“E mai, a memoria d’uomo, risuonò in uno stadio di calcio qualcosa di più emozionante, di più coinvolgente, di più travolgente di Champions League (perché è così che s’intitola l’inno), brano composto a quattro mani da Handel featuring Britten, la collaborazione più pazza della storia, a tre secoli di distanza tra la morte del grande maestro Georg Friedrich e la bella e folle idea del furbissimo discepolo Tony”.

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