Repubblica: Juve-Napoli una sfida di difetti vinta dalla Juve perché ne ha di meno
I bianconeri sono sembrati allegriani nei pregi e sarriani nelle lacune. Il Napoli segna 7 gol senza centravanti ma ne prende altrettanti

In una partita “illogica e imprecisa, anzi proprio pazza e insensata”, la Juventus ha battuto il Napoli per 4-3 “con una insulsa e sgraziata” autorete di Koulibaly all’ultimo secondo. Lo scrive Emanuele Gamba su Repubblica, che aggiunge che il peggiore in campo è stato proprio Kalidou, autore di “quella svirgolata” .
“E già si capisce che se tutti giocano meglio di Koulibaly qualcosa di molto strano è successo, o sta succedendo”.
Una partita che non dà verdetti se non che la Juve “dopo un’ora è crollata, come a Parma”, e che in due partite
“il Napoli ha sì segnato 7 gol pur non avendo un centravanti all’altezza della situazione, ma ne ha presi altrettanti, pur vantandosi di aver formato la coppia difensiva migliore del campionato”.
Una sfida di difetti, insomma, e l’ha vinta la Juve perché di difetti ne ha di meno, nonostante “in troppi momenti sia sembrata allegriana nei pregi”, ovvero “i contropiedi di massa” e “il presidio inscalfibile dell’area nel primo tempo” e anche “sarriana nelle lacune”, in particolare nel modo di difendere sui calci da fermo e nella scarsa freddezza dimostrata nella “gestione delle fasi di rischio”.
“I bianconeri non hanno saputo manco per niente mettere sotto controllo una gara in cui sarebbe bastato far passare il tempo, con i napoletani bastonati nel morale oltre che nel punteggio”.
Si sono, al contrario, “lasciati infilare come nel burro”.
Una partita fatta di click, di interruttori spenti e accesi, fino a quello finale, su Koulibaly, che ha decretato la chiusura.