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Mura: se Brera avesse 100 anni, gli piacerebbero Belotti e l’Atalanta. Il Sarri di Torino no

Il ricordo a 100 anni dalla nascita. Il mancato feeling con Torino, la passione per il vino buono. Su Icardi non avrebbe scritto un rigo. Neymar non gli sarebbe piaciuto

Mura: se Brera avesse 100 anni, gli piacerebbero Belotti e l’Atalanta. Il Sarri di Torino no

Gianni Mura, su Repubblica, ricorda Gianni Brera nel centenario della sua nascita. Lo fa immaginando cosa gli sarebbe piaciuto e cosa no di questi tempie di quelli appena meno recenti, che non può e non ha potuto vivere, purtroppo o per fortuna.

L’elenco delle cose, persone ed episodi trattati da Mura è lunghissimo. Ne sceglieremo solo i più significativi per noi.

Ad esempio, il giornalista è sicuro che a Brera sarebbe piaciuto il triplete dell’Inter. Innanzitutto per l’amicizia che lo legava alla famiglia Moratti e poi perché anche se si definiva tifoso genoano “per evitare rotture di scatole” era sotto sotto tifoso nerazzurro. Non gli sarebbe invece piaciuto Mourinho, troppo egocentrico. Belotti sì, perché anche se guadagna bene “ha la faccia da povero e si sbatte sempre e comunque”.

Il Napoli di Sarri lo avrebbe incuriosito per la “vena cinghialesca”, meno il Sarri di Torino.

“Dal conte di Cavour a Bettega, passando per l’Avvocato, mai ci fu grande feeling tra Gianni e la città sabauda. Ma per tutta la vita viaggiò su Fiat. Non l’ultima notte, ma l’auto non era sua. Gli sarebbe piaciuto Allegri per quel suo non prendere troppo sul serio nulla, nemmeno il calcio, e perché non ha schemi fissi”.

La squadra che avrebbe amato di più sarebbe stata l’Atalanta. Avrebbe invitato Gasperini al club del giovedì, scrive Mura, passando sopra alla “sua torinesità e ignorando che mangia poco e beve poco”. Gli avrebbe contestato la scarsa presenza di italiani in squadra ma di questa avrebbe esaltato lo spirito guerriero.

Non avrebbe mai usato iPad, sms, social e palmari. Non usava nemmeno il computer, perché diceva che cambiava le parole in testa. Selfie sì, ma solo facendo linguacce e corna.

Gli sarebbe piaciuto Messi, per le doti balistiche

“e poi perché da Maradona in poi (senza dimenticare che voleva Fotia in Nazionale) i piccolini di talento erano la dimostrazione che a calcio possono giocare tutti”.

Sul caso Icardi-Inter non avrebbe scritto una riga, dice Mura se non in tono leggero.

“Non gli sarebbe piaciuto Neymar, per cui abatino sarebbe già un complimento, e avrebbe creato un neologismo tra tuffatore e truffatore”.

Sarebbe andato al funerale di Gimondi, pur non amando i funerali. Ha sempre preferito piantare un albero, per ogni amico morto. Oggi non è rimasto quasi nessuno degli amici con cui condivideva magiate e vino buono e pure i suoi chef preferiti sono tutti morti. Restano vivi solo i suoi vini: il Barbacarlo di Maga e il Barbaresco di Oddero.

 

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