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Il Napoli non ha colmato la principale lacuna: la fragilità mentale

Le chance di vincere lo scudetto sono poche. Manca un centrocampista di spessore internazionale ed è rimasto irrisolto il nodo Insigne

Il Napoli non ha colmato la principale lacuna: la fragilità mentale

Quasi  identico alla lettera il giudizio sul Napoli dato da Antonio Cassano in tv e da Enrico Fedele sul Roma:  “Il Napoli ha giocatori normali”. 

Cassano ha anche aggiunto: “i tifosi non si offendano: non può mai vincere lo scudetto”. Fedele su questo punto è stato meno perentorio. Ma per nulla ottimista. 

Proviamo a ragionarci un po’ su. 

Intanto Napoli non ha soltanto giocatori normali. Ha anche eccellenti calciatori. E almeno un paio di grandi calciatori. Qualcuno ce lo invidia mezzo mondo. Purtroppo il Napoli non ha veri fuoriclasse. Questo sì. E questo credo intendessero dire Cassano e Fedele. 

Ad oggi sono state giocate soltanto due partite. Il campionato è appena iniziato. Siamo, è vero, già in ritardo di tre punti rispetto a Juve ed Inter. Ma in fondo tre punti sono una partita. E quindi è prematuro fare drammi. Anche se cominciamo in salita.

Certamente il Napoli non ha entusiasmato nelle prime due uscite.

Lo hanno detto e scritto in molti. Koulibaly è un grandissimo centrale attualmente in condizioni fisiche disastrose. Allan è molto sotto tono. Lo hanno detto e scritto in molti. Manca un centrocampista fisico di spessore internazionale che detti i tempi e sappia gestire i movimenti della squadra nei momenti di difficoltà. Lo hanno detto e scritto in molti.

Ma da qui a ritenere già morta la stagione ce ne corre. C’è poi anche un altro lato della medaglia. Ed è il potenziale di attacco degli azzurri che è stratosferico. Se è vero che il Napoli in due partite ha subito 7 reti è altrettanto vero che ne ha fatte 7.

Mi sembra purtroppo che la lacuna più macroscopica non sia stata colmata. Intendo riferirmi alla fragilità, o forse più precisamente alla mancanza di personalità, che porta la squadra a dissolversi in alcuni incontri. O in alcune fasi di un singolo incontro. Quasi in campo i giocatori non sapessero cosa fare. Lacuna questa che viene da lontano. Personalmente quindi tenderei in modo istintivo al pessimismo. Con la qualcosa intendo dire che valuto scarse le probabilità di vedere il Napoli in corsa per il titolo. Scarse ma non nulle.  

Secondo una nota ANSA il 59% di un campione statistico di tifosi di tutte le squadre italiane anche quest’anno la musica sarà la stessa degli anni precedenti. È quanto ha rilevato un sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli dal quale è emerso che “gli italiani si confermano “conservatori” in campo calcistico”. La vera sorpresa è sulla formazione che insidierà i bianconeri: sarà l’Inter di Antonio Conte dice il 20% degli interpellati, mentre solo il 9% si esprime a favore del Napoli di Carlo Ancelotti. In un’ideale classifica dei competitor per il titolo solo il 5% dei tifosi vede il Milan vincere, il 2% punta sulla Roma, l’1% sulla Lazio, l’Atalanta, la Sampdoria e il Torino.

Quindi anche il sondaggio assegna probabilità scarse ma non nulle agli azzurri.

D’altro canto so anche bene che con il pessimismo nessuno ha mai costruito nulla di buono. Allora mi chiedo che cosa si può fare per dare corpo a quel 9% di probabilità che ci assegna il sondaggio? Trovare equilibrio la mia risposta.  Vi ricordate Benitez che predicava ogni giorno l’importanza dell’equilibrio? Se Ancelotti facesse questo miracolo, allora sì che potremmo ancora toglierci grandi soddisfazioni. 

A questa speranza mi piace aggrapparmi. 

P.S.

Tra i problemi del Napoli ce n’è uno molto imbarazzante. Ed è il ruolo di Insigne. Ruolo in campo e nello spogliatoio. 

Cassano con l’affermazione “non capisco perché hanno preso Lozano anche se Lozano è forte” in fondo ha posto con chiarezza la questione. 

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