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Gravina al Messaggero: la Juventus non va lasciata sola

La responsabilità oggettiva delle società calcistiche è stata modificata, siamo nell’era della responsabilità e delle condanne personali

Gravina al Messaggero: la Juventus non va lasciata sola

Il Messaggero intervista il numero uno della Figc sui dodici arresti effettuati tra le fila degli ultras juventino, ma soprattuto sui rapporti che di fatto si vengono a creare tra le società e i gruppi di tifo organizzato. rapporti di forza in cui gli ultras tengono sotto ricatto i club con la minaccia di far squalificare i campi di gioco e rifilare multe salate. Qui nasce il dibattito sulla “responsabilità oggettiva” che ritiene responsabili le società sportive del comportamento dei propri sostenitori, sia sul proprio campo di gioco (compreso l’eventuale campo neutro) che in trasferta.

Questo concetto di “responsabilità oggettiva”, non esiste più ha spiegato Gravina

«Per impedire che i Club possano essere ricattati e che alcuni gruppi criminali possano tenere in scacco un intero sistema, con l’articolo 7 abbiamo introdotto le cosiddette esimenti ed attenuanti che scattano se la società ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione e ha messo in campo tutte le misure necessarie a prevenire cori discriminatori e razziali e atti violenti all’interno dello stadio. Dobbiamo entrare definitivamente nell’era della responsabilità e delle condanne personali»

Fa ovviamente scuola la Juve che ha denunciato i proprio sostenitori e fatto partire di fatto l’inchiesta “Last Banner”, ma come ha sottolineato ieri Corsetti, non bisogna lasciarla sola

«La dotazione e l’utilizzo di tutti gli strumenti tecnologici, nonché la volontà di contrastare tali fenomeni con atti concreti come la denuncia penale rappresentano l’unica via da seguire. La Juventus, come già fatto da altre squadre di club in passato, ha agito con responsabilità e coraggio, adesso va sostenuta e non lasciata sola da tutte le istituzioni».

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