Se Cristiano resta passivo a sinistra, i Trippier continueranno a imperversare e ci sarà sempre bisogno di un Matuidi alle sue spalle a fare lavoro doppio
Tracce di sarrismo al San Paolo più che al Wanda Metropolitano.
Scrive Garlando sulla Gazzetta dello Sport parlando delle due sfide Champions di Napoli e Juve, ma nulla di anormale, poiché Sarri è stato al Napoli per 3 anni e Ancelotti non ha mai pensato di vanificare i frutti del lavoro del suo predecessore
Allo stesso modo, la Juve di Madrid ha messo a frutto la disponibilità alla sofferenza coltivata nel passato recente e l’arte della ripartenza che ha portato al bellissimo gol di Cuadrado.
Per adesso ci sono solo sprazzi di quello che potrà essere il gioco di Sarri, servono tempo, pazienza e lavoro perché le richieste del nuovo mister vanno in una direzione opposta a quelle a cui erano abituati
Cioè difendersi correndo in avanti e non scappando indietro. Salire significa non portarsi il nemico in casa, accorciare la squadra, in modo che poi sia più semplice il palleggio tra compagni più vicini.
Ma la vera sfida si giocherà sulla capacità di Sarri di far cambiare o quanto meno adattare, il gioco di Cristiano Ronaldo
Perché se Cristiano resta passivo a sinistra, i Trippier continueranno a imperversare e ci sarà sempre bisogno di un Matuidi alle sue spalle a fare lavoro doppio, anche quando magari servirebbe un palleggiatore più fino.