L’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) ha aperto ieri una «procedura di infrazione» contro Rusada con l’accusa di aver manipolato i campioni analizzati la scorsa primavera
Nuove ombre sullo sport russo. L’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) ha aperto ieri una «procedura di infrazione» contro Rusada (agenzia antidoping russa).
Lo riferisce oggi il Corriere della Sera
L’accusa
abbiamo forti sospetti che i dati informatici e i campioni biologici che ci avete consegnato la scorsa primavera per dimostrare di essere finalmente trasparenti e «puliti» presentino segni di manipolazione. Il nostro esperto forense, Jonathan Taylor, non riesce a trovare una spiegazione diversa da questa per spiegare le incongruenze che ha colto.
Adesso nelle prossime 3 settimane il Rusada dovrà spiegare le incongruenze rilevate, le conseguenze potrebbero essere pesanti, fino ad arrivare all’esclusione completa degli atleti russi dai Giochi di Tokyo 2020. Sportivamente,
Il ministro russo dello sport Pavel Kolobkov ha dichiarato che un pool di esperti risponderà ad ogni questione.
Youri Ganous sul doping di Stato
Alcuni giorni fa Youri Ganous, direttore generale dell’agenzia russa, aveva detto all’Equipe parlando de doping
“Finché non saremo onesti con noi stessi e su noi stessi, la comunità internazionale non potrà revocare la sospensione della Russia. Fermeremo questo disastro nel momento in cui riconosceremo che la punizione è inevitabile e che nessuno si sottrarrà alle proprie responsabilità. Non dobbiamo più proporre metodi crudeli. Parliamo di cultura sportiva ed etica, ma anche di valori della vita. Il presidente Putin ha detto che dobbiamo aumentare la riserva olimpica russa, coinvolgere un maggior numero di giovani nello sport, toglierli dalle strade e allontanarli dalla droga. Ma per cosa? Per drogarli?”.