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#MeToo nel ciclismo, Malagò: “Se è vero, non ci sono parole. Pronti a un’indagine”

Intervista a Il Giornale: “Ho appreso tutto dai giornali. Capiremo se sono coinvolti tesserati. Sotto la mia presidenza nulla è mai stato nascosto o insabbiato”

#MeToo nel ciclismo, Malagò: “Se è vero, non ci sono parole. Pronti a un’indagine”

Una nuova puntata dell’inchiesta de Il Giornale sugli abusi nel mondo del ciclismo. Oggi il quotidiano pubblica un’intervista a Giovanni Malagò.

Il presidente del Coni dichiara di essere venuto a conoscenza del fenomeno attraverso la lettura degli articoli dei giorni scorsi e che al momento, alla Procura Generale del Coni, non c’è niente:

“Ovviamente faremo in modo urgentemente di capire se ci sono questo tipo di denunce. Se sono circostanziate. Se ci sono di mezzo dei tesserati. Sapete benissimo che sotto la mia presidenza nulla è mai stato – per così dire – nascosto o insabbiato. Per cui è giusto che, laddove qualcuno si assume la responsabilità di dichiarare e denunciare fatti gravissimi, ovviamente con grande urgenza e vista anche la delicatezza dell’argomento, noi prenderemo in mano la questione con la massima serietà e attenzione”.

Malagò ha ribadito il lavoro che il Coni sta facendo per l’universo femminile, grazie anche alla presenza di una vicepresidente donna, la Sensini, e della coordinatrice della candidatura olimpica, Diana Bianchedi

“per cui se c’è qualcuno che ha un’attenzione e il massimo rispetto su fatti così gravi, ammesso che esistano, quello sono io. Se tutto quello che ho letto in questi giorni fosse vero, non ci sarebbero parole”.

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