Damascelli: la storia di Icardi (amara e volgare) è una bomba che scoppia in faccia all’Inter
È una storia che si chiude senza vincitori, solo sconfitti. L'Inter non ha capito che il veleno sarebbe arrivato fino al collo. L'unico ad aver capito qualcosa è stato Moratti

Un Black Friday, quello appena passato. Così scrive Tony Damascelli.
Su Il Giornale racconta i due episodi che lo hanno macchiato. Da un lato l’infortunio di Chiellini. Dall’altro la causa intentata da Icardi all’Inter.
La rottuta dei legamenti del difensore bianconero sono “un colpo bastardo al capitano”.
Rugani non potrà partire più. De Ligt dovrà imparare presto i meccanismi di Sarri e quelli italiani in generale.
“Tocca a Sarri tenere in piedi il gruppo che perde un elemento cardine, per motivi soprattutto caratteriali”.
Dall’altro lato c’è la bomba Icardi che esplode in faccia ai cinesi dell’Inter.
“L’ottimismo di Marotta va a sbattere contro la perfidia dell’argentino e della sua consorte procuratrice. È una storia amara e volgare, una vicenda che non porta bene a nessuna delle parti, di certo non al club che si è intossicato non intuendo che il veleno sarebbe arrivato al collo, non fa bene allo stesso Icardi che vede macchiare la propria fede nerazzurra da questa guerra di carte bollate e di tribunali”.
Moratti ha definito dal principio la storia Icardi come “stupida e gestita in modo superficiale” e ha sempre detto che Icardi, per lui, è più forte di Lukaku.
“Moratti appartiene al passato, dicono i cronisti da Wikipedia, non sapendo quale peso abbiano ancora i pensieri e le parole dell’ex presidente. La partita è aperta ma non avrà un vincitore. Soltanto perdenti, sconfitti”