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Damascelli contro il familismo nel calcio

Wanda Nara ma non solo, cita anche Conte e Ancelotti: «Ormai i dirigenti del calcio debbono fare i conti con famigliari e affini, una corte dei miracoli»

Damascelli contro il familismo nel calcio
Foto Calcio Napoli

“Ormai i dirigenti del calcio debbono fare i conti con famigliari e affini. Una corte dei miracoli, un corteo di manifestanti con fissa dimora, quella delle banche di riferimento, ove sono depositati conti correnti, molto correnti a differenza dei titolari spesso portati all’ozio o alla pigrizia”.

Scrive così, su Il Giornale, Tony Damascelli. Un atto di accusa contro zii, madri, fratelli e sorelle che nel calcio comandano il gioco. Impongono regole e le violano pure per primi.

Tutto è gestito dagli agenti familiari, che “esigono commissioni, suggeriscono rifiuti capricciosi”, come nel caso di Dybala o Higuain. Oppure la mamma di Rabiot, e ancora Wanda Nara e Icardi.

Damascelli chiama in causa anche Ancelotti che in panchina ha voluto con sé il figlio Davide, e Antonio Conte che ha voluto invece che lo accompagnasse il fratello.

“Non vorrei che in futuro qualcuno ricorra a una badante, una escort, un prosseneta o paraninfo, tanto ormai sono saltate tutte le marcature, non quelle tattiche ma dell’etica e del rispetto, della buona educazione e dell’osservanza di impegni e obblighi”.

 

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