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Da uno studio della Nasa emerge che il Ponte Morandi si muoveva dal 2015

La procura di Genova, scrive il Corriere della Sera, aveva già chiesto i dati satellitari all’agenzia governativa italiana (Asi)

Da uno studio della Nasa emerge che il Ponte Morandi si muoveva dal 2015

Sul Ponte Morandi spunta uno studio interessantissimo. Proviene dalla Nasa. Per la precisione dal Jet prolusion laboratory di Pasadena. E’ uno studio compiuto elaborando le informazioni provenienti dal satellite radar Cosmo-SkyMed con una metodologia innovativa, in grado di cogliere anche i più piccoli spostamenti di qualsiasi struttura.

Significative deformazioni

Ebbene, lo studio dice che il viadotto sul Polcevera ha iniziato a manifestare significative deformazioni dal 2015. Segni di movimento erano già evidenti. Sono andati solo aumentando negli ultimi mesi di vita del ponte.

Carlo Terranova, geologo del ministero dell’Ambiente che ha partecipato al gruppo di lavoro, spiega al Corriere della Sera:

“È stato scoperto il precursore deformativo del ponte Morandi, riguarda in particolare la pila crollata che aveva subito una torsione. Abbiamo anche dimostrato che dal 1992 al 2011 il ponte non si è invece mai mosso”.

Se qualcuno avesse elaborato i dati del satellite e se l’amministrazione competente avesse lanciato l’allarme, secondo la Nasa, la tragedia del 14 agosto si sarebbe potuta evitare.

La Procura si rivolge all’Asi

Mentre si discute delle conclusioni del report, scrive il Corriere della Sera, si scopre che la procura di Genova aveva già chiesto all’agenzia governativa italiana Asi le serie storiche dei dati satellitari.

Le informazioni le sono state consegnate sotto forma di quattro studi autonomi ai quali hanno partecipato anche il Cnr, una nota università e due imprese private nazionali non meglio specificate dal quotidiano.

Gli inquirenti giudicano i documenti ricevuti interessanti. E aggiungono che tutti e quattro gli studi sono stati girati a suo tempo anche ai consulenti dell’accusa, impegnati a indagare sulle cause del crollo.

Il Corriere della Sera svela anche un delicato retroscena.

Pare che la pubblicazione della Nasa abbia creato scompiglio negli ambienti ministeriali coinvolti dall’indagine sul Morandi. C’è qualcuno che non concorda con le conclusioni del laboratorio americano. Ritiene che le rilevazioni del satellite non siano indicative di un allarme e che le deformazioni del ponte siano da considerare come fisiologiche.

 

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