Su Repubblica: “Ha guidato la gara con precisione e personalità. Il miglior arbitro è quello che non si vede. Le due squadre hanno protestato meno del solito. Esportiamo il contagio anche in Italia”

La direzione di Stephanie Frappart nella lunga serata della Supercoppa Europea tra Liverpool e Chelsea è stata ottima. Parola di Maurizio Crosetti su Repubblica.
Una partita durata 120 minuti più rigori (vinta dal Liverpool) in cui la Frappart è riuscita a sparire e, scrive Crosetti, “il miglior arbitro è quello che non si vede”. Il suo merito più grande è essere riuscita ad arbitrare “con una normalità che durerà per sempre”.
Nei supplementari ha stabilito che ci fosse un rigore non evidentissimo e il Var le ha dato ragione.
Non ha avuto dubbi nel decidere e anche nel lasciar giocare quando occorreva. Ha negato un rigore iniziale al Liverpool per un mani involontario di Christensen, ha giustamente segnalato i fuorigioco del Chelsea nei due gol non convalidati: uno per tempo.
Impeccabile, sia lei che le sue concentratissime assistenti, l’irlandese Michelle O’Neill e l’italiana Manuela Nicolosi. Non hanno sbagliato nemmeno una chiamata, scrive Crosetti.
“E la nostra Nicolosi con molto garbo è riuscita a essere pignola anche su dove si dovesse mettere il pallone nei calci d’angolo. Appena qualche sguardo un po’ perplesso prima di capire che non era il caso di discutere, le decisioni prese dall’arbitra si accettano e stop”.
Le due squadre hanno protestato, forse, meno del solito, a parte Azpilicueta. Hanno mostrato un po’ più di educazione e meno enfasi nei gesti,
“come se i ventidue maschietti in campo avessero capito di doversi comportare bene e basta, da persone adulte; cosa che i calciatori d’Inghilterra di solito fanno comunque, e di più lo hanno fatto con le tre arbitre a Istanbul”.
In Europa, ricorda Crosetti, ci sono circa 7.500 direttrici di gara. In Italia 1.636. Siamo ancora indietro, visto che nessuna arbitra in serie A.
Non resta che “estendere il contagio anche qui, a casa nostra”.
“Per quanto poi riguarda le robe da uomini, per una volta secondarie, la Supercoppa se l’è presa il Liverpool ai rigori, alla fine di una notte guardata e giudicata da sei occhi di donna. Era ora. Quest’ora qui”.