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L’ideona di Venezia: sì alle grandi navi ma ai bambini si vietano il pallone e nascondino

Ne parla Ferruccio Sansa sul Fatto Quotidiano. La delibera del sindaco, ironizza, “è l’ultimo atto della battaglia contro il degrado della città portata avanti dalla maggioranza di centrodestra”

L’ideona di Venezia: sì alle grandi navi ma ai bambini si vietano il pallone e nascondino

Nella rubrica Colpi di sole, sul Fatto Quotidiano, Ferruccio Sansa definisce ironicamente un'”ideona” l’ordinanza del sindaco Brugnaro che ha pensato di vietare il gioco del nascondino e quello della campana ai maggiori di 12 anni. Mentre consente ancora l’attracco delle grandi navi nel porto veneziano.

Dopo la delibera contro le prostitute, ironizza Sansa, la battaglia contro il degrado della città portata avanti dalla maggioranza di centrodestra “tocca a un’altra temibile insidia: i giochi dei bambini”.

In pratica, i minori di 12 anni, vengono consegnati ai cellulari e ai videogiochi. Meglio rimbecillirsi così che nascondersi o tirare due calci al pallone, per i politici veneziani. E chi pensa di contravvenire alla nuova regola deve stare attento perché le sanzioni possono andare da 25 a 500 euro.

Quando la delibera è arrivata in consiglio comunale, il primo luglio, scrive Sansa, qualcuno dell’opposizione ha provato a mettere un freno, ma il testo non lascia dubbi, anche se “tra qualche squilibrio grammaticale”:

“Si disciplinano i giochi sulle aree pubbliche o nelle aree attigue prevedendo che i giochi con la palla e ogni altro gioco, individuale o di gruppo, che possa arrecare pericolo o molestia alle persone ovvero disturbo alla quiete pubblica è consentito esclusivamente ai ragazzi di età pari o inferiore agli anni 11… limitatamente nelle aree individuate con provvedimento del Comandante della Polizia Locale su conforme indirizzo della Giunta Comunale”.

“Davanti a piazza San Marco possono sfilare navi di 300 metri, ma non si può toccare un pallone. Segue lista dei luoghi concessi ai bambini. Riserve indiane, anzi, veneziane”.

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