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Sarri: “Lo Stadium è facile da sentire proprio”

Nella prima intervista da allenatore della Juve il tecnico spiega come sarà la sua squadra e su cosa punteranno per continuare a vincere

Sarri: “Lo Stadium è facile da sentire proprio”
Maurizio Sarri ha rilasciato la prima intervista ufficiale da allenatore della Juve ai canali del club bianconero

“Consapevole di esser arrivato in un club importantissimo, ho avuto la fortuna di allenare il Chelsea lo scorso anno che è un altro club importante. Alla Juve c’è una storia lunga e centenaria. Le sensazioni le danno le persone. Qui ho visto un gruppo coeso di persone, di grande mentalità e determinazione. L’impressione è bella, la società è snella, composta da persone coerenti e compatte tra loro” 

La decisione di andare alla Juventus?

“Quando il mio pensiero ha cominciato a viaggiare su questa lunghezza d’onda, la Juventus è stata la società che mi ha cercato con maggiore determinazione da parte di tutti i dirigenti: questo mi ha colpito e mi ha fatto decidere velocemente di andare in quella grande società, che fino a un anno prima che era la nemica storica contro cui avevo combattuto in maniera anche forte perché la Juventus si può sconfiggere solo se si dà il 120%”..

Su Ronaldo.

“E’ più facile per un grande giocatore far diventare grande il proprio allenatore che il contrario. La qualità del giocatore è determinante”.

Sugli obiettivi stagionali

“Le vittorie sono frutto di lavoro, io ho un’eredità difficilissima perché la Juve ha vinto tanto. Nei prossimi 5 anni sarà difficile ripetere i 5 anni precedenti. Il tentativo sarà quello di dimenticarsi di tutte queste responsabilità, dobbiamo divertirci e far divertire. Dobbiamo coniugare il divertimento al vincere, cercando di vincere il più possibile e vivere l’Europa per quello che è. Una Juventus così straripante in Italia fa pensare che faccia lo stesso in Europa, purtroppo il nostro movimento non è questo. Poi ovviamente ci si alza la mattina e l’obiettivo è uno: vincere” 

Sull’Allianz Stadium

“E’ uno stadio accogliente. Stadio di concezione inglese, a me piacciono molto. Penso di trovarmi bene”.

Come sarà la Juve di Sarri?

“La squadra dovrà rispettare le caratteristiche dei giocatori che ci possono far vincere. Per vincere le partite il tentativo sarà quello di giocare un numero di palloni superiore agli avversari. L’obiettivo sarà giocare un numero di palloni superiore, vorrei che la squadra mantenesse certe caratteristiche che aveva con Max perché a tratti dava l’impressione di poter essere messa sotto e invece poi finiva al contrario. La filosofia di gioco può essere diversa, ma non si deve perdere il 99% di positività che c’era prima”.

Sulla leggenda Mister 33 schemi

“Non vorrei deludervi, è una cosa nata quando allenavo nei dilettanti. Un giornalista mi disse ‘ma quanti schemi usi su palla ferma?’, io risposi ‘tanti’. Lui voleva sapere il numero preciso e io per prenderlo in giro risposi 33. Mister 33 è nato prendendo in giro un giornalista”.

Sul prossimo campionato

“La Serie A la sento frizzante, almeno sul piano degli allenatori: è tornato Antonio Conte con una società importante, poi l’avvento di Giampaolo in una società di alto livello, Ancelotti al Napoli, l’arrivo di Fonseca alla Roma, al Sassuolo c’è De Zerbi che è un giovane di talento, insomma a livello di movimento di allenatori c’è l’impressione in cui si possa innescare qualcosa di nuovo, qualche tendenza diversa”

 

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