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Grazie a Guardiola, in un mese la Juventus è cresciuta del 30% in Borsa

Comunque vada, qualcuno ha già vinto. L’informazione alternativa ha funzionato eccome. Il titolo valeva 1,26, oggi vale 1,62 (Tratto da Gli Stati Generali)

Grazie a Guardiola, in un mese la Juventus è cresciuta del 30% in Borsa

Ci sono due coppie di mondi paralleli in questa storia. Due mondi diversi, distinti e distanti, che però si parlano. Anzi che si marcano stretto, come nel calcio all’italiana del secolo scorso.

La prima coppia è composta dalla Juventus intesa come squadra di calcio, coi suoi tifosi, il suo fuoriclasse Cristiano Ronaldo, l’ossessione per la Champions League che manca da 23 anni, l’attesa estenuante per il nome del nuovo allenatore. La più forte (per distacco) squadra di calcio italiana dell’ultimo decennio. È un mese che aspetta di conoscere il nome del nuovo condottiero, dopo gli anni dei trionfi di Max Allegri.

L’altro polo della coppia è la Juventus intesa, invece, come società quotata a Piazza Affari. Tra le poche società italiane che hanno fatto il passo, la Juve è l’unica ad avere lo stadio di proprietà, e l’unica – in generale – ad avere mostrato la solidità che serve per stare nel mondo del capitalismo che conta. Niente cambi di proprietà vorticosi e oscuri. Niente confusioni ai vertici. Investimenti sontuosi (CR7), ma sempre dando l’impressione – quanto solida, lo dice sempre il tempo – di essere in controllo

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