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Cobolli Gigli: «Sarri può allenare in tuta o senza, ma ci vuole classe. Quel dito medio se lo metta in un altro posto»

L’ex dirigente della Juve a radio Kiss Kiss «Credo che l’avvocato Agnelli non avrebbe optato per uno come lui»

Cobolli Gigli: «Sarri può allenare in tuta o senza, ma ci vuole classe. Quel dito medio se lo metta in un altro posto»

Tra le tante voci bianconere interpellate per esprimere la propria opinione sul possibile arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina della Juve, oggi ha parlato a Radio KissKiss anche Cobolli Gigli. L’ex presidente della Juve, che ha ricoperto l’incarico tra il 2006 e il 2009, non vedrebbe di buon occhio il tecnico toscano

«Da tifoso dico no, da dirigente forse sì. Sarri non ha classe, a prescindere dalla tuta o meno. Poi quel dito che mostrò ad alcuni tifosi della Juve se lo metta in un altro posto. Credo che l’avvocato Agnelli non avrebbe optato per uno come lui»

Cobolli non riesce a conciliare la figura di Sarri con l’immagine della Juve e ancor meno può dimenticare il gestaccio di Sarri. Nonostante questo ne riconosce il valore tecnico, ma anche l’assoluta mancanza di classe

«Quel dito che ha tirato su Sarri se lo rimettesse in un posto dove dovrebbe metterselo lui. È un grande tecnico ma dal punto di vista della comunicazione più che cose spiacevoli e malevoli contro la Juve non è riuscito a dire. Poi lui mi sembra un “Macista” che vuole diventare ricco. Forse vuole ripercorrere le orme di Bertinotti, andare in giro in “Cachemire” e frequentare i salotti. È uno che quando gli rode non sa comunicare, butta il cappello a terra, bestemmia. Può allenare in tuta o come vuole in panchina ma ci vuole classe. Se poi da Dirigente vado a vedere qualcuno che porti alla Juve la Champions anche per ripianare 50 milioni di perdite e 380 milioni di debiti, come dirigente, devo sfruttare al massimo l’investimento Ronaldo allora cerco di dargli, sempre che Sarri lo sia, un allenatore che possa andar bene a Ronaldo. Questa è differenza tra il tifoso e il dirigente. L’avvocato Agnelli credo che avrebbe preferito qualcun altro al posto di Sarri»

In riferimento alle ultime affermazioni di Maurizio sul suo desiderio di ritornare in Italia Cobolli ci va giù poco delicato. Ma i suoi giudizi non risparmiano neanche la dirigenza della Juve

«Prendo atto che Sarri voglia tornare in Italia per rivedere la mamma, il papà, il paesello ma da tifoso ci resterei male a vederlo alla Juve. Dopo un anno di contratto ha scoperto che vuole tornare in Italia. Tutto è cominciato per me con Ronaldo. è arrivato e la Juve non è riuscita a dare il gioco che lui pretendeva. Ora la società, nella persona di Paratici e Nedved, sta cercando un allenatore che possa sfruttare al meglio le capacità di Ronaldo, prendendo delle decisioni di compromesso. In questo momento alla Juventus c’è un unico comunicatore che è Agnelli, uno che sa parlare. Poi c’è Nedved che una settimana dice ‘Allegri resta al 100%’, la settimana dopo dice ‘non lo so, vediamo’. Lui è un vice presidente che sa di calcio e capisce di calcio ma non sa comunicare. Una volta c’era Marotta che comunicava. La comunicazione nella Juve, da quando è mancato l’avvocato e il dottor Agnelli, è un gran problema»

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