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Anche Cagliari-Frosinone nell’indagine Oikos. La Procura Federale ha richiesto gli atti

Il Corriere dello Sport riporta le intercettazioni avvenute prima e durante la partita incriminata

Anche Cagliari-Frosinone nell’indagine Oikos. La Procura Federale ha richiesto gli atti

L’inchiesta Oikos si allarga e coinvolge, dopo Ciro Immobile, anche la partita Cagliari-Frosinone del 20 aprile finita 1 a 0 per un rigore netto. La Procura Federale Italiana ha deciso di aprire un fascicolo ed ha già chiesto tutte le intercettazioni e gli atti alla Policia Nacional e alla Real Federación Española de Fútbol, la federcalcio spagnola.

Le indagini spagnole sono partite da Carlos Aranda uno dei leader dell’organizzazione che puntava su partite teoricamente addomesticate, e Mattia Mariotti, un intermediario, romano ma residente a Malaga (a poca distanza dalla sala scommesse di proprietà di Aranda, nel quartiere di El Palo). Quando sono stati resi noti gli atti è spuntato il nome di Ciro Immobile, ma anche il Frosinone in una delle intercettazioni telefoniche. Poi altre telefonate a cavallo della partita in questione in cui si parla di scommesse andate male e della possibilità di rifarsi guadagnando tra i 5 e i 10 mila euro. Cagliari-Frosinone non viene mai nominata. Ma El Pais riporta altre indiscrezioni, come conferma il Corriere dello Sport

La partita, invece, viene citata secondo El Pais, che riporta fonti giudiziarie, in una conversazione su Whatsapp tra Aranda e una sua impiegata del centro scommesse, tale Ana, incaricata di effettuare le puntate. Con la gara iniziata da 12 minuti Aranda telefona a Ana e le chiede di aggiungere mille euro ai già 500 puntati sul Cagliari

E subito dopo il rigore concesso ai sardi, una nuova telefonata per rassicurarsi «Hai puntato i mille euro? Allora stiamo vincendo»

Ora si attende di capire cosa intenderanno fare Pecoraro e i suoi uomini. I rischi, secondo quanto riporta il Corriere dello Sport sono soprattuto per i calciatori

Sicuramente, rischiano di più i giocatori (si parla di «tre o quattro della squadra» e anche di «quello che sta sempre con la squadra, che è molto amico dei giocatori (…) il delegato»): per loro, se ritenuti colpevoli, squalifica minimo di 4 anni e multa minima di 50mila euro. Per il club (l’ipotesi sarebbe responsabilità oggettiva, appena riformata) si va dalla penalizzazione in classifica (deve essere afflittiva) all’esclusione da campionati e determinate manifestazioni).

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