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Sconcerti al CorSera: La SuperLega amplierà gli orizzonti, ma allontanerà il calcio dal sentimento

L’editorialista del CorSera parla della SuperLega e di come cambierà anche il modo di scegliere la propria squadra del cuore

Sconcerti al CorSera: La SuperLega amplierà gli orizzonti, ma allontanerà il calcio dal sentimento

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera di oggi affronta la questione Super Champions. Lo fa partendo da come è cambiato il calcio e più propriamente il modo di usufruirne. Come aveva detto anche Angelo Carotenuto, nell’intervista rilasciata al Napolista, prima il calcio di vedeva solo allo stadio e si tifava per la squadra di casa, l’unica di cui si sapesse tutto e per cui si poteva gioire vedendone le azioni in campo. Oggi il calcio è diventato globale, è diventato uno spettacolo televisivo e della rete e questo ha portato, secondo l’editorialista, a non poter prevedere più per chi tiferanno le nuove generazioni. Non ci sarà più il tifo tramandato da padre in figlio

«la Super Champions dovrebbe nascere nella seconda parte del 2024. Un bambino italiano che nascerà domani avrà allora cinque anni compiuti, un età in cui arrivano molti messaggi indistinti, ma arrivano da ogni parte, si accumulano, lasciano segni. Tra i cinque e i quindici anni, tempo in cui si radica un sentimento sportivo, quel bambino-ragazzo potrà vedere tutto il calcio che vuole. Avrà qualcosa che nessuno ha mai seriamente avuto prima: la possibilità di scegliere»

Cosa porterà tutto questo? Il processo è già iniziato, il nostro amore per il calcio degli altri, continua Sconcerti, va in questa direzione, quella di cercare l’emozione non più nella vittoria della nostra squadra,ma nel gesto tecnico superiore. Un calcio che si fa estetica più che sentimento.

«Torniamo ora al nostro ragazzo che ormai ha vent’anni e ha già visto un po’ di mondo: le possibilità che tifi per una squadra straniera, che l’abbia messa con cura nel proprio modo di essere, sono almeno del 30%. Tantissime».

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