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Paolo Isotta: Nastasi rovinò l’acustica del San Carlo con l’avallo di Riccardo Muti

Sul Fatto Quotidiano il duro attacco del celebre critico musicale. Muti appoggiò lo scempio perché Nastasi gestiva le sovvenzioni allo spettacolo. Riferimenti a moglie e figlia di Muti

Paolo Isotta: Nastasi rovinò l’acustica del San Carlo con l’avallo di Riccardo Muti

Sul Fatto quotidiano

Un duro attacco ai lavori di restauro del Teatro San Carlo compiuti qualche anno fa, quando ne era Commissario Salvo Nastasi (“autonominatosi dal 2007 al 2011, quando era capo di gabinetto del Ministero”). Lo firma il celebre critico musicale Paolo Isotta sul Fatto Quotidiano.

Il San Carlo, scrive, era il teatro con l’acustica migliore del mondo. Fino a quell’intervento, appunto.

Isotta accusa Nastasi di aver minato le basi del palcoscenico, che era una camera acustica:

vi mise del cemento; e costruì un orrendo bar semisotterraneo affidato a una pasticceria napoletana.

Figlia e moglie di Muti

All’epoca, scrive lo storico critico musicale del Corriere della Sera, molti uomini di cultura, e non solo napoletani, cercarono di fermare lo scempio. Lui stesso si rivolse al maestro Riccardo Muti, affinché intervenisse con la sua autorità, ma lui, invece, avallò i lavori:

Per tutta risposta egli venne sul cantiere e si fece fotografare con l’elmetto giallo in testa a fianco di Nastasi, che ne fece delle gigantografie. Poi inaugurò egli stesso la sala. Dove torna adesso in compagnia della figlia, alla quale vengono affidate regie liriche da parte del teatro.

Isotta si interroga sulla posizione presa da Muti e suggerisce che, alla base del suo appoggio a Nastasi, ci sia il fatto che il commissario del San Carlo, all’epoca, gestisse il sistema delle sovvenzioni nel mondo dello spettacolo. Accuse importanti:

“la moglie di Muti presiede a sua volta un mediocrissimo festival a Ravenna, riccamente locupletato dal Ministero”.

Tutti lo sanno, nessuno ne parla

Nessuno intervenne, nonostante le numerose denunce. Isotta ricorda che lui ne fece una battaglia, sulle pagine del Corriere.

“Se ne parla a bassa voce. Tutti convengono sul fatto, ma pochi lo dichiarano in pubblico”.

Ora, per riparare ai danni arrecati al tempio napoletano della lirica, occorrerebbe chiuderlo per anni e una somma di denaro incalcolabile:

“Muti vivacchia a Chicago e fa i soliti concerti in Europa. Nastasi è vicepresidente della Siae, avendo perduto sia il posto di vicesegretario generale di Palazzo Chigi, sia di Commissario a Bagnoli”

I soprintendenti delle Fondazioni liriche sono stati tutti nominati da Nastasi, tranne quello della Scala, e tutti continuano ad ubbidirgli, scrive Isotta.

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