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Il saluto di De Rossi ai tifosi: “Mettete da parte la rabbia. Nessuno vi amerà mai come me”

Il capitano della Roma saluta la squadra e ringrazia tutti. “Siete i miei tifosi, l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi”

Il saluto di De Rossi ai tifosi: “Mettete da parte la rabbia. Nessuno vi amerà mai come me”

Il sito della Roma ieri ha pubblicato la lettera scritta da Daniele De Rossi prima della sua ultima partita in giallorosso.

Definisce la sua carriera con la maglia della Roma “un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra”. Un viaggio per il quale esprime gratitudine verso la famiglia Sensi e il presidente Pallotta e tutto il personale del club, dai medici, che gli hanno permesso di aumentare le sue presenze in campo, agli allenatori, ognuno dei quali “mi ha insegnato “qualcosa di importante, nessuno escluso”.

De Rossi si ferma poi a salutare i compagni, che definisce la sua famiglia.

 “Bruno, che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio, che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita. Grazie a Davide, anche lui accanto a me per tutta la vita. Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno”.

E non dimentica le sue origini, ringraziando i genitori e la gente e il mare di Ostia, dove è cresciuto,

Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e dai una mano a chi è in difficoltà.

Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino, accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto. Ma soprattutto la moglie Sarah e i figli, Gaia, Olivia e Noah, senza i quali “sarei la metà dell’uomo che sono oggi”.

Infine, un ringraziamento speciale ai tifosi della Roma, che definisce “i miei tifosi”.

“l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta. Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma. Nessun mai vi amerà più di me. Arrivederci”.

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