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Gazzetta durissima: “Napoli all’italiana, l’Arsenal lo prende a morsi”

L’articolo di Vernazza attacca l’approccio di Ancelotti: “Gli inglesi si sono evoluti, noi non del tutto. Non c’è più margine per gli speculatori”

Gazzetta durissima: “Napoli all’italiana, l’Arsenal lo prende a morsi”
Foto Calcio Napoli

Nella lettura della partita di ieri del Napoli contro l’Arsenal all’Emirates, l’edizione odierna della Gazzetta dello sport non lascia appello alla formazione di Ancelotti. Sebastiano Vernazza nel suo pezzo definisce l’approccio degli azzurri “novecentesco” a voler sottolineare l’inadeguatezza dimostrata contro gli inglesi.

“L’approccio del Napoli al match è stato novecentesco, figlio di qualcosa d’ancestrale, che noi italiani ci portiamo dentro. Sistema 4- 4-2, linee basse, schiacciate sul portiere Meret, costretto nel complesso a interventi straordinari, e con Mertens e Insigne a ridosso della metà campo, in attesa del contropiede giusto. Atteggiamenti che riaffiorano e che vengono puniti con durezza perché nel calcio contemporaneo non c’è più margine per gli speculatori. Oggi comanda e vince chi aggredisce, chi fa girare il pallone con rapidità”

Un Napoli troppo timido, come del resto aveva detto lo stesso Ancelotti nelle interviste del postpartita, ma nulla è perduto, perché se è la timidezza il problema, lo stesso tecnico sa che giocando al San Paolo i suoi ragazzi potranno avere maggiore serenità.

Un grande Arsenal, sempre secondo la Gazzetta, che ha letteralmente “preso a morsi” il Napoli colpevole, come buona parte del calcio italiano, di non essersi evoluto.

“L’Arsenal del 2019 non ha nulla del «kick and run», il batti e corri dei britannici di una volta. Loro si sono evoluti, noi non del tutto, ogni tanto ricaschiamo nell’attendismo. L’Arsenal ha preso a morsi il match, ha sbattuto il Napoli alle corde. Terribile il quarto d’ora iniziale. In principio sembrava Koulibaly contro tutti, il senegalese faceva muro da so- lo, ma non poteva durare e non è durata”

Un Napoli più reattivo nella ripresa, presente e vivo, anche se – continua la Gazzetta – “L’allenatore però ha tardato a aumentare i volumi della prima linea, Milik è stato inserito soltanto al 66’”, e questo ha fatto sì che nonostante “L’Arsenal si fosse italianizzato, cominciando a vivere di contropiede”, gli azzurri non sono riusciti ad accorciare le distanze

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