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Chiusa la Curva Nord laziale. Ma con condizionale.

Arriva la decisione del giudice sportivo per i cori discriminatori in Coppa Italia. La pena è sospesa per un anno, fino ad analoga violazione. Il club non era diffidato

Chiusa la Curva Nord laziale. Ma con condizionale.

E’ finalmente arrivata la decisione del Giudice Sportivo Alessandro Zampone in merito ai cori razzisti dei tifosi laziali nei confronti di Kessié e, soprattutto, di Bakayoko nella gara di Coppa Italia contro il Milan. La curva biancoceleste viene chiusa per un turno ma con la condizionale.

Nella relazione pubblicata poco fa sul sito della Lega Calcio, il giudice scrive chiaramente che, secondo la relazione dei collaboratori della Procura federale, i cori sono stati intonati “prima dell’inizio della gara, durante il primo ed il secondo tempo, ed al termine della gara” e che ne sono stati responsabili quasi tutti i “sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore Terzo Anello Verde” (il 90% dei 4.049 occupanti).

Nel referto è scritto che i cori “venivano percepiti da tutti e tre i collaboratori della Procura”, e che “tali comportamenti sono attribuibili alla tifoseria della società Lazio che nelle gare casalinghe occupa la ‘parte centrale in basso’ del settore denominato Curva Nord dello Stadio Olimpico di Roma.

Per questi motivi, alla Lazio è fatto obbligo di disputare una gara con la Curva Nord priva di spettatori

“disponendo che l’esecuzione di tale sanzione sia sospesa per un periodo di un anno con l’avvertenza che, se durante tale periodo sarà commessa analoga violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella inflitta per la nuova violazione”.

Come aveva scritto la Gazzetta nei giorni scorsi, “la serie di esimenti e attenuanti presenti nel Codice fin dai tempi di Tavecchio, è l’altro motivo per cui le pene, spesso, si rivelano meno aspre del dovuto”. Pena sospesa perché la Lazio non era già diffidata. E così si va avanti nell’impunità generale.

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