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Bologna, maxi retata per droga: arrestato Kuscino, storico ex ultrà che lavorava al merchandising del club

Storia emblematica di come funziona il calcio in Italia. Condannato per un raid razzista, lavorava nel merchandising del club e ora nella Fortitudo come responsabile biglietteria

Bologna, maxi retata per droga: arrestato Kuscino, storico ex ultrà che lavorava al merchandising del club

Due anni e quattro mesi per un raid razzista

Le notizie sono tante e diverse. Quella principale è che a Bologna c’è stata una maxi-operazione anti-droga (soprattutto cocaina) dei carabinieri. Dodici arresti tra cui, scrivono a Bologna Repubblica e Corriere, spicca quello di Gianluca Landi – 54 anni – “da tutti conosciuto come Kuscino. Per anni il leader storico della curva Andrea Costa e tra i fondatori del gruppo Mods”. Si era ufficialmente ritirato dalle scene nel 2018.

Anche se Kuscino piazzava la droga, soprattutto in curva. In realtà, come scrive Repubblica,

nel 2017 era finito ai domiciliari perché trovato in possesso, nel parcheggio a ridosso dello store rossoblù, di 51 grammi di cocaina, ma era poi stato assolto perché l’accusa di spaccio non era stata provata.

e “nove anni fa si era preso due anni e quattro mesi per il raid razzista ai danni di alcuni immigrati durante i festeggiamenti per la promozione in A del ’96”.

Aveva fatto carriera

Quisquilie che non gli avevano impedito di essere assunto “nell’azienda che gestisce il merchandising del Bologna (lavorava negli store che rivendono i prodotti ufficiali del club)”. Lì, negli uffici dove lavorava, incontro il proprio rifornitore.

Inquadrato come manutentore per conto dell’azienda che ormai da anni (il primo accordo risale alla gestione Guaraldi) commercializza il merchandising rossoblù. Il rapporto di lavoro si è interrotto perché a giorni sarebbe andato alla Fortitudo con incarichi più o meno simili. La gestione dei biglietti, i rapporti coi tifosi, compresi quelli avversari, gli store dell’Aquila.

Alla Fortitudo era stato assunto come “responsabile della biglietteria e dei rapporti tra società e tifosi: domenica in occasione della gara-promozione con Ferrara era già in parterre”, scrive il Corriere.

Repubblica racconta una delle sue gesta più note:

Una volta tre ultras genoani finirono, per sbaglio, sotto la curva del Bfc, prima di una partita. Furono accerchiati, tirava una brutta aria, sinché all’improvviso comparve Landi intimando ai seguaci, cioè a tutti quelli che erano lì, di farsi da parte, perché non s’attaccano tre ragazzi quando si è in cinquanta. Come sempre nessuno eccepì. Rimase lui solo, di fronte ai genoani. E in un attimo li stese. Tutti e tre. «Non si passeggia, qui a Bologna», disse sarcastico.

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