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Roma-Napoli 1-4, pagelle / Milik è una boa gravida di gol

Koulibaly indispensabile. Il cervello di Callejon macchina perfetta. l’Aquila Fabian domina. La prima vera partita di Verdi in azzurro

Roma-Napoli 1-4, pagelle / Milik è una boa gravida di gol
(Hermann / KontroLab)

MERET. Ahi ahi, i dolori del giovane Meret: a tempo scadutissimo, in pieno recupero nel primo tempo, stende Schick e causa il secondo rigore di quest’anno. Però poi è felicemente decisivo quando Cristante tira, lui respinge e Nzonzi, qui a Roma ribattezzato Zombie, va di testa e si trova Santa Traversa sulla traiettoria. Bene così – 6

HYSAJ. L’Onesto Faticatore Albanese deve spantecare contro Perotti, uno dei pochi giallorossi a non essere un Walking Dead, ma riesce a bloccarlo. Comunque sbaglia tanti palloni e al 53’ fa una maialata ostinandosi a uscire palla al piede: sono i residui dell’empolizzazione sarrita nonostante Re Carlo abbia ordinato di buttarla in tribuna quando serve – 6

MALCUIT dal 68’. Si vede poco, molto poco – senza voto

MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo vince il derby personale con lo svogliato spilungone bosniaco: le prende tutte o quasi di testa ed è bravo anche di piede – 6,5

KOULIBALY. Indispensabile. Scandiamo con chiarezza: in-di-spen-sa-bi-le. Risolve tutte le situazioni più critiche, usando tutti gli arti. Il Maciste Nero è la pietra angolare su cui la rivoluzione ancelottiana sta costruendo il suo Napule – 7

MARIO RUI. In confronto ai romanisti, Mariotto il Lusitano è un motorino che non si ferma mai: il Napule gioca a sinistra, complice la resurrezione primaverile di Simone rasato, e Mario Rui fa il centometrista. Quanto sbaglia, però, nei controlli e nei dribbling, come se il pallone per lui fosse troppo viscido – 6,5

CALLEJON. Anche in Vaticano stanno cominciando a studiare l’Intelligenza Artificiale. Ma la partita del Capitano, oggi, dimostra che il cervello di Callejon è una macchina perfetta, capace di competere con robot e computer. Sa sempre cosa fare, avanti indietro e al centro. E serve la palla a Ciro del nuovo vantaggio, a inizio ripresa – 7

ALLAN. Il Napule è un bulldozer che spiana le rovine archeologiche della Rometta di Ranieri e Pallotta e il Marziano sorveglia sull’Imperatore Fabian Ruiz: stronca e riparte, indi indietreggia e lotta. Tuttavia si fa scavalcare da un paio di palloni e quando gli azzurri fanno accademia, nel primo tempo, lui si adegua. Roba da cinema quando fa l’uomo morto per terra alle spalle della barriera, in pieno recupero finale – 6,5

FABIAN RUIZ. Figuriamoci se rinunciava a spiegare le ali all’Olimpico, adusa alle aquile. E l’Aquila Fabian domina: quando la pelota gli arriva è come se lui aprisse porte e finestre per far entrare aria fresca. Fabian Ruiz è il miglior antidoto al calcio asfittico e senza sbocchi e la cavalcata che conduce al terzo gol è il sigillo a una prestazione magnifica – 7,5

VERDI. Diranno tutti, anzi già lo dicono, che è stato il migliore in campo. Non c’è dubbio. In realtà è stata la sua prima vera partita da Simone Verdi in azzurro. È esplosivo da subito ed è suo l’assist per il primo gol di Sant’Arcadio. Chissà, la debolezza risiedeva nella folta chioma che ora non c’è più. Viva il barbiere. Potrebbe segnare già alla mezzora (Ciro però era in fuorigioco) e spara addosso a Olsen. Gli va bene nella ripresa e insacca l’uno a tre – 7,5

YOUNES dal 74’. Secondo gol consecutivo: il tabellino è simile a quello dell’Udinese. Si ripetono lui, Mertens e Milik. Il ragazzo conferma il suo talento. Il fantasma del nonno è ormai lontanissimo, esorcizzato – 7

MERTENS. Ancora una rete, ancora tantissimi assist d’oro e di platino. E il suo gol è fondamentale, dopo il pareggio inaspettato della Roma alla fine del primo tempo. Ciro si fa trovare al momento giusto e nel posto giusto sulla palla tesa di Callejon – 7

OUNAS dal 58’. Un paio di giocate magistrali: la prima è quella della palla recuperata sulla linea del fallo laterale. La sua velocità fa male alla Roma – 6,5

MILIK. Tre minuti manco e Sant’Arcadio la sblocca in modo spettacolare: ammaestra la pelota con il tacco sinistro e sempre di sinistro la infila. Ovazione. Raddoppia ma è un’anticchia avanti la palla. Milik è una boa gravida di gol – 7

ANCELOTTI. Nel primo tempo è un Napule da schiaffi, che dilaga ma fa troppa accademia e viene punito dal rigore di Perotti. Nella ripresa la concretezza prende il sopravvento su una squadra, la Roma, che ormai aspetta solo la fine del campionato e invoca già da adesso il Comandante in esilio a Londra. Ché in questa settimana di vigilia si è celebrato un gemellaggio insolito, con tanti romanisti a chiedermi informazioni sul teorico dell’estetica. E sarà bello, sportivamente parlando, vedere cosa faranno i fanatici napoletani del novantunismo quando Sarri sbarcherà nella Capitale. Per chi tiferanno? Quanti pellegrinaggi organizzeranno sull’alta velocità? – 8

ARBITRO CALVARESE. Se il Napule è da schiaffi nel primo tempo, lui è peggio e per tutti e novanta minuti. Fischia falli inesistenti e non vede quelli veri, soprattutto a danno nostro. Una frana – 4

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