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Repubblica: «Il Napoli ha perso per timidezza»

Il commento di Mura e Crosetti: «Girone difficile, ma notte sbagliata ad Anfield. Il fallo di Van Dijk su Mertens meritava l’espulsione».

Repubblica: «Il Napoli ha perso per timidezza»

Il commento su Repubblica

Gianni Mura racconta e commenta Liverpool-Napoli su Repubblica: «La squadra si giocava tutto sul campo della capolista in Premier, i Reds sono in grandissima forma. Ne è venuta fuori partita vibrante, come si diceva una volta. Un continuo susseguirsi di attacchi e contrattacchi, mai un attimo di tempo per rifiatare. Lo spauracchio era Salah, e Salah è stato determinante. Suo il gol, sua la costante difficoltà in cui metter Mario Rui: Koulibaly deve spesso uscire sulla sinistra in soccorso e si apre un buco davanti a Ospina. Il portiere, sul gol, è forse ingannato dalle caratteristiche di Salah, che fa tutto col sinistro. Si aspetta il cross, invece il tiro è di destro e gli passa tra le gambe».

«Il Napoli era partito bene, senza paura, con una bellissima azione conclusa da Hamsik alta di poco. Una piccola svolta in una partita che comunque il Liverpool ha meritato di vincere, dopo 13’: bruttissima entrata di van Dijk su Mertens, forte botta alla caviglia. Rientra, ma da quel momento è molto meno pericoloso e molto meno veloce. Ospina, incerto sul gol, tiene in partita il Napoli con due ottimi interventi su Salah e Mané. Il quale Mané sbaglia tutto quello che è possibile sbagliare altrimenti il risultato sarebbe stato più rotondo. Le speranze del Napoli si arenano all’ultimo minuto, quando Alisson devia un tiro di Milik. Era difficile, questo girone, si sapeva».

Il racconto di Crosetti

Anche Maurizio Crosetti scrive del match di Anfield. È una fotografia più severa rispetto a quella di Mura: «Ieri poteva vincere, poteva pareggiare, difatti ha perso. E non per calcolo, proprio per piccolezza, per timidezza. Si è rimpicciolito mentre il tempo passava, come Benjamin Button ha cominciato vecchio e ha finito poppante».

«Serviva una notte tutta diversa, servivano coraggio e palleggio oltre quel golletto che il Napoli segna quasi sempre. Ma il Liverpool in attacco è molto più forte, e l’attacco è l’unico vero senso del calcio, il resto è perdita di tempo. Occorreva un complicato equilibrio tra calma tattica e tempesta emotiva, quel modo adulto di opporsi alla sofferenza che le grandi squadre possiedono, aiutato dalla proverbiale pacatezza d’animo del taumaturgo Ancelotti. Facile a dirsi. Poi, veramente non era rosso solo il mare di Liverpool, anche il cartellino da mostrare a Virgil Van Dijk al 12’ doveva esserlo».

Il sarrismo

Conclude Crosetti: «Il Napoli ha faticato tremendamente, non c’è stato verso di tirare in direzione della porta di Alisson come se il campo si allungasse all’infinito davanti per accorciarsi dietro, in quello spazio malefico in cui i rossi si sono infilati con molta più maestria e presenza. Tra i numerosi limiti di una notte sbagliata, anche il palleggio inesistente da parte di una squadra che proprio sulla proprietà della palla ha costruito anni di consenso, non di vittorie (troppa la Juve in Italia, troppa l’Europa degli altri) ma di consenso sì. Ecco, un po’ di sarrismo, appena un poco non avrebbe guastato questa ora e mezza di tormenta inglese: più passavano i minuti e più il vento si faceva gelido, più la clessidra rovesciava sabbia e più quella sabbia diventava pantano».

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