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Milan, ricorso al Tas contro la sentenza Uefa

Come per l’esclusione dall’Europa League, il club rossonero va in Svizzera per contestare il dispositivo per le violazioni del Fair Play Finanziario.

Milan, ricorso al Tas contro la sentenza Uefa

Di nuovo a Losanna

Natale a Losanna per il Milan. Citazione per i cinepanettoni di De Laurentiis nella realtà del club rossonero, che torna di nuovo davanti al Tribunale dello Sport per ricorrere contro la sentenza Uefa. Come fatto in estate contro l’esclusione dall’Europa League (allora il procedimento ebbe esito positivo), ora il Milan ricorre contro il dispositivo che limiterà la rosa per le prossime stagioni di coppe europee. E, soprattutto, contro la richiesta del pareggio di bilancio per il 2021. Pena l’esclusione dalle coppe europee.

La Gazzetta spiega il “senso” del ricorso: «Il Milan aveva suggerito, indirettamente, una condanna ‘ragionevole’. Aveva minacciato di impugnare il verdetto davanti all’unico organo sportivo superiore alla corte Uefa. Stavolta è stato necessario analizzare le trentadue pagine di dispositivo della sentenza prima di decidere di appellarsi di nuovo. Calcolato il rischio che Losanna possa non accogliere la richiesta di revisione come quello di trovarsi in mezzo a uno spiacevole conflitto tra giudici di tribunali diversi: quelli di Losanna hanno già smentito una volta quelli di Nyon; quelli di Nyon hanno anticipato Losanna nella riscrittura del secondo responso. Nell’ultima delibera è infatti già contenuta un’eventuale pena: l’Uefa ha così voluto ribadire la propria forza decisionale. E il Milan ha scelto di dar battaglia».

Una condanna troppo severa

Sempre secondo quanto riportato dalla rosea, al Milan ritengono troppo severa la pena comminata. Leggiamo ancora: «La Uefa non ha scelto di patteggiare (il Settlement) ma ha deciso autonomamente, riproducendo la sentenza dell’estate scorsa e rinviando un’eventuale esclusione di tre anni. Il solo fatto che si riparli del più duro dei provvedimenti è considerato eccessivo. Inoltre risanare il bilancio fino al limite consentito di un passivo di 30 milioni non è scontato per un club che parte da ­126, che ne impegna almeno 70 nella gestione annuale e che ricomincia oggi un percorso virtuoso. Il deficit lasciato in eredità dalla gestione di Mr Li potrebbe inoltre essere sanzionato con un’ulteriore ammenda. Una è già stata comminata: al club verranno trattenuti 12 milioni di profitti derivati dall’Europa League».

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