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Il progetto-Gazidis al Milan: giovani e nuovo stadio di proprietà

Una nuova “casa” in coabitazione con l’Inter, attenzione al bilancio e una squadra giovane: il modello-Arsenal per un Milan alla ricerca di un’identità.

Il progetto-Gazidis al Milan: giovani e nuovo stadio di proprietà

Il futuro del club rossonero

È il giorno dei ritratti di Ivan Gazidis, nuovo amministratore delegato del Milan in arrivo dall’Arsenal. Sudafricano, 54 anni, è l’uomo del futuro per il club rossonero. Un futuro raccontato da Corriere della Sera Gazzetta dello Sport, e che si basa su dei pilastri ben precisi: «Gazidis è stato fondatore e commissioner della Mls, la lega del soccer americano. Se il calcio è diventato una realtà sportiva negli Usa, il merito è tutto suo. Nel 2008 la chiamata dell’Arsenal, ora la missione di rilanciare il Milan. Partendo dallo stadio, da studiare, progettare e costruire assieme all’Inter. Ok, ma le idee sono diverse: all’Inter si pensa a rifare più bello e funzionale San Siro. Al Milan si parla e si progetta uno stadio nuovo, magari accanto a San Siro». Questo estratto è del Corriere della Sera.

La Gazzetta racconta invece il progetto sportivo: «Un club capace di sostenersi con l’autofinanziamento, ricco di giovani talenti e di giovani appassionati. Per questo è fondamentale il lavoro della famosa Academy che all’Arsenal porta ogni anno due o tre gio­vani in prima squadra. Uno schema che verrà replicato al Milan, tanto che nella sua prima apparizione milanese si è materializzato al Vismara, il campo dove crescono i nuovi talenti. Per il tifoso, pensa il nuovo Ad, il campione cresciuto in casa è il paladino di una buona causa. La prova che la propria passione è ben spesa e ben ripagata. Per questo non si sogna di mettere in discussione Leonardo, Gattuso e soprattutto Maldini, che vede come la perfetta incarnazione dell’eroe rossonero, della storia e dei valori da cui il Diavolo deve partire per riconquistarsi un posto in paradiso. Poi, ma solo dopo, viene la parte pratica».

Il metodo Gazidis

La Gazzetta spiega in cosa consiste questa parte pratica: «Un metodo in quattro semplici parole d’ordine: 1) Football First: non c’è altra stella polare che il calcio e i risultati sportivi. 2) Stadio di proprietà: come si è detto in coabitazione con i nerazzurri perché il peso dell’investimento è ripartito tra le due società e aumenta il ritorno per gli sponsor. 3) Crescita internazionale sul piano commerciale e dei servizi: investimenti sul marketing, il  rapporto con i fan, il digitale e il merchandising sfruttando appieno la notorietà del brand Milan in tutto il mondo. 4) Attenzione massima ai rapporti con l’ecosistema calcio: Scaroni si curerà della Lega e della Figc, mentre lui si occuperà in presa diretta del fronte internazionale».

I rapporti con il Fondo Elliott, spiegati dal Corsera: «La famiglia Singer fa sapere che l’investimento non ha una scadenza né un limite temporale.
E il mercato? Qui ci penseranno Leonardo e Maldini, ma le direttive supreme vanno su giovani e Accademia, come da metodo-Gazidis. Ben fatto. A un Ronaldo rossonero, tipologia Juve, per ora non si pensa».

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