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Ancelotti vince due volte: contro Gasperini e contro i cori razzisti

Nessun coro discriminatorio e vittoria 2-1 con gol di Milik a cinque minuti dalla fine. Dimostra che ci tiene al campionato. Partita per noi dinosauri del calcio, non per i puristi

Ancelotti vince due volte: contro Gasperini e contro i cori razzisti
Il giornale atalantino distribuito allo stadio

Le partite per noi brontosauri

Sono le partite che piacciono a noi brontosauri del calcio (Giulio Spadetta)

Il Napoli vince una partita d’altri tempi, che non sarà piaciuta ai puristi ma che regala un orgasmo da consegnare alla storia. Il Napoli espugna Bergamo per il secondo anno consecutivo e lo fa al termine di una partita giocata sulla propria tre quarti (alla fine 42% possesso palla azzurri) ma in cui ha mostrato grande efficacia. Si è deciso tutto all’85esimo. Si è sull’1-1. Insigne sbaglia un retropassaggio da brividi, di fatto manda l’Atalanta in porta; per fortuna, i bergamaschi sbagliano l’ultimo passaggio. Gol sbagliato, subito. Stavolta a beneficiarne è il Napoli. Mario Rui – ottima partita la sua – serve in area Milik entrato da cinque minuti. Il polacco controlla a seguire al volo uccella Berisha. È il 2-1. È il gol con cui Arkadiusz si libera di una coltre di polvere, di settimane di dubbi e angosce (sue e non solo sue). Alza le braccia al cielo e corre verso lo spicchio di curva azzurro.

La cronometro

Il Napoli tiene aperto il campionato. E tiene fede alle parole di Ancelotti. Nella terra di Felice Gimondi – bergamasco di Sedrina- il Napoli Gimondi fa la sua cronometro, non bada alla Juventus Merckx e mantiene inalterato il distacco dai bianconeri. Si porta a più tre sull’Inter e sbugiarda coloro i quali stavano già parlando di Napoli che aveva abbandonato il campionato. Non è vero e Ancelotti lo ha dimostrato stasera schierando quelli che possiamo considerare i suoi titolarissimi, ovvero la squadra della Champions. Compreso Maksimovic il Peirò del Napoli, nel senso che fin qui è stato il calciatore utilizzato quasi esclusivamente in Champions. Come faceva la grande Inter.

Niente cori

Ancelotti vince due volte. Sul campo, e non solo grazie ai cambi. Ma vince anche la partita politica. Era la serata del grande timore per la sospensione della partita. Su Atalanta-Napoli, dopo le parole di Carlo Ancelotti, si sono accesi i riflettori del calcio italiano. E sembrava essersi messa male. Con cori da entrambe le parti nel prepartita: “odio Napoli “Odio Bergamo” “Noi non siamo napoletani”. Pronti via, scatta “Ancelotti uomo di merda” dalla curva Nord. Poi, però, a gelare tutti dopo novanta secondi ci pensa Fabian Ruiz. La curva atalantina non invoca mai il Vesuvio, né il motivetto sul colera. Anzi, dà sfoggio di varietà di cori.

Ancelotti gioca sulla difesa all’olandese di Gasperini

Il Napoli, dicevamo, passa subito. Dopo novanta secondi. Insigne approfitta della difesa altissima – all’olandese – di Gasperini e su assist di Mertens si invola verso Berisha, rallenta, serve Fabian Ruiz con un pallone al bacio che il gioiellino spagnolo sbatte in porta dopo aver colpito il palo. È sulla difesa alta di Gasperini che Ancelotti imposta la partita. Di sofferenza (per chi è debole di cuore), o comunque di contenimento e pronti a ripartire approfittando della linea altissima. E nel primo tempo il Napoli sbaglia due gol quasi fatti e colpisce un palo. Ospina non deve compiere nemmeno una parata, anche se l’Atalanta si fa sentire e non molla mai. Il tributo agli attacchi dei bergmaschi, è l’ammonizione ad Allan.

Il Napoli si mangia due gol e mezzo

Eccole le occasioni azzurre: al 20esimo Insigne serve a Fabian Ruiz una palla da spingere in porta ma sul piede destro, quello non suo. Tre minuti ed è Insigne a essere servito da Hamsik (a tratti sontuoso), Lorenzo colpisce il palo con tiro al volo da buona posizione: il guardalinee alza la bandierina ma la posizione è regolare. Ed ancora Insigne ad avere un’occasione solo davanti a Berisha, stavolta su lancio di Albiol, ma da 25 metri non inquadra la porta e rimedia anche una botta. Il Napoli cresce col passare dei minuti, quando tiene palla con Hamsik, Fabian Ruiz e anche Mario Rui è uno spettacolo.

Nella ripresa, i fuochi d’artificio dei tifosi anticipano il forcing dell’Atalanta. Albiol salva un gol fatto dopo 40 secondi. Dieci minuti di assolo della squadra di Gasperini e pareggio di Zapata.

Il Napoli ha il merito di non disunirsi. Sbaglia tanto, soprattutto negli appoggi in avanti. Insigne sembra stanco, ma non è così. Mertens di più. Lentamente, il Napoli alza il baricentro, non soffre più. Al 30esimo Ancelotti gioca la doppia carta Hjsay Zielinski per Maksimovic e Fabian Ruiz. Ma il cambio decisivo arriva all’80esimo. Poi cinque minuti per capitalizzare. È la sera di Arkadiusz Milik. È la sera di Carlo Ancelotti. È la sera in cui il Napoli dimostra che non ha scelto un bel niente.

 

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