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Psg-Napoli 2-2, pagelle / Eravamo noi il Paris Saint Germain. L’enorme salto di qualità del Napoli a Parigi

La prova memorabile di Allan, l’esperienza monumentale di Hamsik, il grande cuore di Mario Rui. Quando la bellezza si sposa con l’intelligenza e il coraggio

Psg-Napoli 2-2, pagelle / Eravamo noi il Paris Saint Germain. L’enorme salto di qualità del Napoli a Parigi

OSPINA. Sarebbe ingeneroso e ingiusto chérie Ilaria, stare qui a rimuginare sull’opposizione al tiro perfetto di Di Maria. Poteva fare meglio? Lasciamo perdere e godiamoci una serata magnifica. Anche perché Ospina sfodera un repertorio di garellate dei tempi migliori e colleziona respinte sui tre mostri là davanti: Cavani, Mbappé, Neymar. Aggiungi pure una testata di Meunier e una punizione del citato Neymar – 7

Ferma Cavani al 17’ (quando poi Albiol manda in calcio d’angolo). Al 34’ giochicchia con Cavani in piena area di rigore: padroneggia il pallone mentre Edinson gli si para davanti e poi, in scioltezza, rinvia. Al 37’ si oppone di piede a Mbappè. Al 48’ un’altra parata, questa volta meno precisa delle altre, tanto che si rivela un passaggio a Cavani che però, fortunatamente, si divora un gol. Al 51’ manda in calcio d’angolo il tiro di Meunier. All’81’ manda sulla traversa la punizione di Neymar. Non so se poteva fare meglio sul tiro di Di Maria, Fabrizio, so però che Di Maria ha fatto un gol stupendo e che incassare un gol così in una partita di Champions contro il Psg ci sta – 7,5

Maksimovic: la migliore dialettica dell’essere

MAKSIMOVIC. Ancora titolare in Champions e ancora a destra. È una sorta di pilastro insuperabile e che nessuno riesce a smuovere dalla sua trincea. Pura filosofia parmenidea, dinamico e immobile allo stesso tempo e nel senso migliore della dialettica dell’essere. In pratica, una certezza. E i suoi dialoghi con Ospina, quei rilanci del pipelet al limite del fallo laterale da prendere di testa, sono ormai un must da cineteca – 7

Sono passati forse neanche due minuti che il nostro salva col piede un gol quasi fatto. Dà certezze ad Ancelotti, e si vede. Viene abbattuto da una pallonata nei genitali al 39’, ma si rialza. La cosa più incredibile è che, per tutta la partita, credo siamo in tanti ad aver pensato: “Ma come fa questo a giocare così bene, a non sfigurare per niente, anzi, a dare certezze ad Ancelotti, dopo che si è fatto mesi e mesi e mesi di panchina in cui ci eravamo anche convinti che non valesse una beneamata?” – 7,5 

ALBIOL. Colpiscono l’autorevolezza e la sicurezza esibite in tutti gli interventi fatti, ennesimo segno della maturità di una squadra che continua a sorprendere per camaleontismo e concretezza. In questo quadretto, l’Ispanico non molla mai le caviglie dei marziani sangermanesi – 7

Colpisce il modo in cui la nostra difesa era schierata ordinata e pulita, matura, rispetto al disordine del primo tempo del Psg. Sembravamo noi i soldatini pieni di esperienza, Fabrizio. Un’immagine che ancora ho negli occhi – 7

Il tranquillo e spietato Colosso Nero

KOULIBALY. In una fase storica in cui c’è carenza di leader in tutto il mondo, il Colosso Nero del Napule si erge a capo di una forza tranquilla e spietata. Mbappé gli fa uno scherzetto all’inizio ma poi tutto rientra sotto il suo controllo assoluto. Assoluto, chérie Ilaria. Magistrale su Neymar, travolgente su Mbappé, salvifico su Cavani. Un centrale d’oro – 7,5

Dopo che Mbappè se lo è letteralmente bevuto, all’inizio della partita, si riprende all’istante. Ci sono due cose che meritano la menzione. La prima è quando, al 25’, si lancia in una corsa folle in avanti e percorre tutto il campo fino all’area. Purtroppo Insigne non lo serve, forse non lo vede, certo è un’ingiustizia. Lui non apre bocca: torna indietro, ma dall’altro lato. Praticamente si fa tutto il rettangolo di gioco di corsa e giurerei di averlo visto senza neppure un po’ di affanno quando è tornato nella sua posizione, in difesa. L’altra cosa è questa: al 73’ lancia letteralmente con una spinta Mario Rui verso Mbappè affinché lo contrasti. Praticamente mette in campo una nuova tattica di gioco: lanciare direttamente corpi di compagni per difendere palloni. E la cosa bella, Fabrizio, è che ci riesce! Mario, così piccolo nelle mani di questo gigante, si lancia con tutta la sua verve su Mbappè e Mbappè ha la peggio. Incredibile. Ah, aggiungo che Koulibaly, alla fine della partita, non era neanche lucido di sudore come nelle partite più faticose – 8

Il cuore di Mario

MARIO RUI. La traversa del Ciro ritrovato partorisce da uno dei suoi tanti cross: l’azione è la replica perfetta di quella contro i Reds, legno compreso purtroppo. Corre e crossa e copre il nostro Mariotto Rui. La foga è tanta che si avventa senza pensare su quel tiro loffio di Meunier e trafigge il povero Ospina. Peccato – 6,5

Ho annotato parecchie imprecisioni sul mio taccuino, tra cui un’eccessiva fretta nel deviare in calcio d’angolo una palla tranquillamente recuperabile, al 13’ e un cross orrendo quanto inutile al 21’. Ma questo ragazzo, ieri, ci ha messo tutto quello che poteva: un grande cuore, polmoni spremuti fino all’osso e tanta motivazione. Quella palla servita a Mertens con cui purtroppo Dries prende la traversa è stata fantastica. Sì, l’autogol è suo, ma vorrei richiamare la tua attenzione sul fatto che, a chiunque, quell’autogol avrebbe spezzato le gambe. A lui no: si è ripreso all’istante. Servendo altre palle precise e intelligenti. È una dimostrazione di gran carattere, Fabrizio, oltre che di un’anima grande grande. È a quella che do il voto, non  all’autogol – 7

Allan negli incubi notturni del Psg

ALLAN. È stato memorabile: Allan è una semidivinità che dona a noi comuni mortali combattimenti omerici da tramandare ai posteri. Ci vorrebbe un canto dell’Odissea per raccontare quello che ha combinato al Parco dei Principi: l’unico re in campo è stato lui. E quella fuga su Mbappé al 2’ di recupero sembra un corridoio per il Paradiso – 8,5

In versione toro incazzato al 43’ quando protegge la palla da terra e riesce a servirla ai compagni. Mbappè è costretto ad abbatterlo, per fermarlo. Ha ragione Caressa a dire che stanotte quelli del Psg lo avranno sognato a turno – 8,5

Sapienza ed esperienza per Marek

HAMSIK. La prova monumentale di Allan rischia di fare ombra alla partita superlativa del Capitano, che occupa con sapienza ed esperienza il centro del centrocampo. Un play che cuce tutta la squadra, coprendo la difesa e smistando le ripartenze. Notevoli un paio di sue proiezioni offensive, tra cui una delle giocate più belle del Napule, da Fabian Ruiz a lui, indi a Insigne. E al 57’, anziché cercare Callejon, potrebbe tirare – 7

Tranquillo come se giocasse con una squadretta di periferia, gioca con mestiere servendo con estrema semplicità e serenità. L’unica cosa che gli rimprovero è di non aver tirato una cagliosa al 56’, quando poteva. Ma la sua partita è stata monumentale – 8  

FABIAN RUIZ. Spacca il Psg sulla trequarti, se non ancora più dietro, e detta legge con le sue incursioni imprevedibili, che non sai mai dove portano. Ed è proprio da una di queste che origina il gol del secondo vantaggio del Napule. Tra i migliori in una partita che esalta tutta la squadra – 7,5

Per i primi 21 minuti è non pervenuto. Non ha toccato palla. Poi si è ripreso. E pure alla grande – 7,5

La manina di Josè Maria

CALLEJON. Con Maksimovic inamovibile in trincea, la fascia destra poggia tutte sulle sue spalle e lui si cimenta con sacrificio e classe. L’ancelottizzazione di Callejon, continuo a dirlo Ilaria, è uno dei capolavori della rivoluzione di Re Carlo. Perdipiù cerca il gol con più frequenza e non solo da destra. Senza dimenticare l’assist magico per lo zero a uno di Insigne – 7

Concordo su tutto. L’unico neo? Quella manina (tanto per restare in tema di attualità) che tira fuori sulla punizione di Neymar e che fa arretrare la barriera: errore superficiale che da lui non mi aspetto – 7

ROG dall’87’. Senza voto

Entra in campo pallido pallido ma con il solito sguardo assassino! – sv  

Il gol ciabattato con cazzimma

MERTENS. L’attacco è mobile e piccolo e fa tanto male. Lui e Lorenzo sono due nueve che s’incrociano e si scambiano di continuo. Per Ciro lo score è di riguardo in una partita del genere: una traversa, un colpo di testa deviato da Areola (sempre su cross di Mario Rui), un gol ciabattato con cazzimma – 8

Splendido il modo in cui si allunga per Insigne al 12’, peccato che non ci arriva. Poi c’è la traversa, poi c’è la bella torsione di corpo, al 67’, con cui purtroppo non trova la porta. E lo scambio perfetto con Insigne. Il gol lo merita tutto – 7,5 

MILIK dall’84’. Entra e va a colpire subito con la capoccia, su angolo – 6

Mi aspettavo di più, ma era tostissima – 6  

INSIGNE. Da tempo non è più Magnifico ma Superbo. Dipinge nel cielo di Parigi un parabola che ammutolisce il Parco dei Principi. È lo zero a uno. Servito da Mertens, potrebbe replicare ma tira male. Insigne fa sognare il Napule, ancora una volta – 8

Un pallonetto che illumina il cielo su Parigi e su Napoli. Se fosse rimasto in campo, forse avremmo vinto – 7,5

ZIELINSKI dal 53’. A freddo, appena entrato, combina un paio di piccole cazzate. Poi si riscalda e s’allinea alla lucentezza dei compagni. In particolare dà una mano ad Hamsik e Allan nella diga al centro quando il Psg insegue per due volte il pareggio – 6,5

Mi resta negli occhi l’immagine di quando, al 69’, contiene il difensore del Psg fino a bordocampo e poi rimette in mezzo con grinta e fantasia. Però ci mette troppo, a carburare, Fabrizio – 6,5 

La personificazione del Padreterno

ANCELOTTI. Stasera eravamo noi il Paris Saint Gennar. Una partita che fa registrare storicamente un enorme salto di qualità per il Napoli. Per la testa, per la consapevolezza, per tantissime cose. Altro che le mezz’ore più belle del mondo contro Real o Manchester City. Quando la bellezza si sposa con l’intelligenza, e non con l’ottusità del populismo, i risultati possono lasciare a bocca aperta. Al punto che si maledice un pareggio contro la squadra dei nababbi e dei campioni. Sempre viva Re Carlo – 10

Un Napoli IMMENSO, Fabrizio. Ho sempre detto che i pareggi non esistono, ma un pareggio 2-2 fatto così, a Parigi, nello stadio del PSG, con tutti quei nomi da paura in campo, equivale a una vittoria. Re Carlo mi sembra sempre più il Padreterno – 10

ARBITRO ZWAYER (GERMANIA). Un arbitraggio tosto e positivo, e non era facile – 6

Nulla da rilevare – 6

 

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