C’è anche Vincenzo Cinelli nei nomi denunciati. L’Antitrust ribadisce il no ad Autostrade per la ricostruzione. I sensori non funzionano col maltempo
L’Antitrust, ieri, è intervenuta durante un’audizione in Commissione Trasporti ribadendo il suo no ad includere Autostrade nella ricostruzione del Morandi, aprendo però la porta alle altre concessionarie.
Un parere che potrebbe avere un effetto sulle modifiche del decreto per Genova: l’affidamento dei lavori può avvenire senza gara, quindi con la procedura negoziata già prevista dal decreto.
Autostrade prova a rientrare in gioco
Autostrade, sentita ieri in Commissione con l’ad Giovanni Castellucci, prova a rientrare in gioco, proponendo una ricostruzione in 9 mesi, che diventano 15-16 con il progetto di Piano. Aspi è pronta a impegnarsi con un contratto, penali incluse.
Castellucci ha spiegato che qualunque decisione su un eventuale ricorso nei confronti del decreto spetterà al Cda, senza però “aggravare la situazione di Genova”, aggiungendo che comunque Autostrade pagherà i costi della ricostruzione anche se non dovesse partecipare ai lavori.
I sensori che non funzionano con il maltempo
I sensori impiantati sul Morandi per verificarne la stabilità rischiano di fare arrabbiare ancora di più Genova. Lo scrive Il Fatto Quotidiano.
Si tratta, infatti, di sensori ottici, che in caso di maltempo, con pioggia forte o nuvole basse, non sono più affidabili: non funzionano.
Un tassello che rischia di accendere ulteriormente gli animi, perché la città è arrabbiata, come ha dimostrato ieri il corteo che ha sfilato per le strade e che ha contestato un po’ tutti, dal commissario Bucci al governatore Toti al ministro Toninelli.
L’esposto: dirigenti nominati senza competenza in incarichi cruciali
Lo raccontano La Stampa e Il Secolo XIX. A presentare la denuncia sulla scrivania di Toninelli è Walter Lupi, alto dirigente dei Trasporti, ex commissario al Terzo Valico, che fa il nome di una sfilza di dirigenti nominati senza concorso e senza competenze in incarichi cruciali, posizionati in ruoli chiave del Mit, anche di controllo sulle concessioni autostradali.
Le parole di Lupi prenderanno la forma di un doppio esposto: alla Procura di Roma per valutare eventuali reati e alla Corte dei Conti per esaminare il possibile danno erariale.
Nella denuncia ci sono i nomi di Barbara Marinali, laureata in economia e commercio, ex direttore generale della Direzione generale per le infrastrutture stradali, entrata senza concorso; l’architetto Ornella Segnalini, a capo della divisione che vigila sulle dighe; Vincenzo Cinelli, laureato in scienze politiche, nominato nel 2017 capo della vigilanza autostradale e indagato per il crollo.
Walter Lupi, ex direttore del Genio Civile in Liguria, è stato coinvolto anni fa in un’inchiesta giudiziaria nota come il caso del villino di Mulinetti, località marina ligure del comune di Recco: la ristrutturazione di un ex caserma della Guardia forestale trasformata in un’abitazione utilizzata in quel periodo proprio da Lupi.
Da quel processo Lupi, condannato in primo grado per abuso d’ufficio, ne uscì prescritto, ma successivamente sostenne di essere stato mobbizzato sulla base di rilievi dell’Autorità anticorruzione, per “presunti e preventivi fatti corruttivi che non hanno alcun riscontro nelle contestazioni a me mosse”.
Al netto dei possibili risentimenti personali per essere stato messo da parte, l’esposto di Lupi viene ritenuto dagli inquirenti interessante e circostanziato.
Nel frattempo, l’inchiesta potrebbe allargarsi anche ad ex tecnici Anas: la società, negli anni ’90, avrebbe omesso controlli cruciali al Ponte.