Il tecnico della Spal intervistato dalla Gazzetta dello Sport: «Il mio tecnico ideale è la sintesi delle idee di Allegri e Sarri. Facevo l’agente di commercio»

La gavetta
Leonardo Semplici l’allenatore della Spal terza in classifica (ieri sera il Sassuolo si è portato a 10 punti) è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
«Io la gavetta l’ho fatta. E ho vinto subito. Anno dopo anno ho cercato di migliorarmi. Dopo aver dominato in Eccellenza la testa era già proiettata verso la Serie D. Sono andato avanti così, guardando un gradino sopra. Con l’orgoglio di poter dire: sono arrivato in Serie A vincendo in ogni categoria».
L’agente di commercio
Dichiara di dove ringraziare suo padre che gli ha consentito di cominciare ad allenare conservando il posto di allenatore. «Ero agente di commercio. Ramo abbigliamento. Ero un disastro. Non era il mio mestiere. Però ho imparato cose che poi mi sono servite nel calcio. Da agente di commercio ho dovuto andare oltre il mio carattere introverso, da eterno timidone. Dovevo presentare in maniera accattivante il mio prodotto. In fondo quello che deve fare anche un allenatore».
Il suo modello di allenatore? «Per me il tecnico ideale è la sintesi delle idee di Allegri e di Sarri. Dura, vero?».
Ha festeggiato il secondo posto in classifica mangiando una pizza con il suo staff.
Alla domanda chi vincerà lo scudetto, dice: «La Juve è la più forte. Però attenti al Napoli. Ancelotti ha vinto tutto, sa come bisogna fare per arrivare davanti a tutti».