Cinque mesi fa, lo scudetto perso a Firenze. Oggi, la possibilità di rispondere ai nuovi dilemmi con una rivincita morale, prima ancora che sportiva.
Cinque mesi dopo
E quell’albergo ancora tace, tra gli sfottò e la certezza di una squadra che a Firenze perse l’ultimo fiato per il traguardo. Che dire? il bizzarro caso ha voluto proprio la Fiorentina nella partita del bisogno, nella partita delle risposte. Nella partita delle urla contro una politica dei biglietti assai incomprensibile. La Fiorentina fu quella maledetta domenica in cui il verso del campionato fu declamato, la sera prima fu la volta di fischietti pesanti e fischiate aberranti.
Perché io ci credo che fu perso la sera prima, quello scudetto. E venitemi anche a parlare di professionismo: io sorrido alla vostra inadeguata appartenenza alle cause di spogliatoio. Una squadra colpita nel morale e resa consapevole di impotenza avrebbe perso anche contro l’Avellino. «Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari»: citando Dino Campana, fiorentino e rude che cozzava con l’elite letteraria del tempo, troviamo le risposte a quel momento in cui il sogno fu messo in un angolo. In un cassetto, in un metro quadrato di violenza intellettuale.
L’inizio di una nuova era
Fu il capolinea di un tram che si arrese ad un binario morto, ma che fu orgoglioso e fiero di aver dato fino all’ultimo brandello di voglia. Mi arrabbio, e parecchio, se pensiamo che fino a quattro mesi fa c’era con questa squadra una forza empatica incredibile ed oggi ci ritroviamo a trattarla come una creatura malforme e senza speranza. Domani il Napoli ha l’occasione per vincere il suo demone e svoltare, e convincere che anche in altri modi si può travolgere la gente, si può giungere in cima, scassinare le maniglie del vittimismo e rispondere ad una nazione che ci ha processati senza nemmeno vederci all’opera.
Napoli-Fiorentina cosi come ha segnato la fine di un percorso deve sancire l’inizio di una nuova era, con Lorenzo che deve tornare il Magnifico e con Hamsik leader con il compito di strigliare i compagni. Ancelotti sa che questa piazza si conquista, oltre che con i risultati, con la gioia. Quella stessa gioia che ci portava a fidarci di Sarri in maniera incondizionata. Ridia gioia a questo gruppo, e l’ambiente sarà di nuovo quel catino magico che lo porterà oltre ogni limite. Se non possiamo giocarcela alla pari, arriviamo a portarla sul nostro terreno. Quello della determinazione e della voglia di stupire. Napoli- Fiorentina dovrà essere un riscatto totale ed una rivincita morale.