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Come Ancelotti ha (già) cambiato il Napoli: Hamsik regista, Fabian Ruiz cambia gioco

Analisi a freddo di Napoli-Chievo: i servizi di Hamsik regista a cercare i tagli degli avversari, le sventagliate a cambiare fronte di gioco.

Come Ancelotti ha (già) cambiato il Napoli: Hamsik regista, Fabian Ruiz cambia gioco

Una intuizione

Chi ha assistito a Napoli-Chievo si è accorto di una cosa, o meglio di una differenza rispetto al passato. La squadra di Ancelotti è diventata di Ancelotti, sta diventando di Ancelotti partendo da alcuni punti fondamentali. A cominciare dal gioco di Hamsik, dal suo modo di stare in campo e servire i compagni, cercarli, dietro la linea difensiva. Ieri sera, lo slovacco ha interpretato il suo ruolo secondo la scuola calcio di Andrea Pirlo, secondo l’idea di scavalcare la linea di pressione e gli avversari per premiare i tagli dei compagni. Pochi secondi, e Lorenzo Insigne è davanti alla porta grazie a un’intuizione del suo capitano. Grazie a un’intuizione di Ancelotti secondo cui Hamsik può stare in quella posizione, per fare quelle cose.

In questi pochi secondi, c’è il senso di tutta l’operazione Hamsik-regista. E, se vogliamo estendere il ragionamento, c’è il senso del Napoli di Ancelotti, una squadra che non rinuncerà al dominio del possesso ma attaccherà in maniera diversa, più diretta, più immediata, affidandosi alla qualità di calcio dei suoi calciatori. Hamsik, per dire: gioca questa palla praticamente senza guardare, di sinistro, questa è qualità di calcio e anche di pensiero, perché è una giocata estemporanea che però sta dentro un sistema meccanico, perché Marek sa che Lorenzo sta andando in una certa direzione e allora lo cerca, lo trova.

Succederà un’altra volta prima che Insigne lasci il campo per infortunio, ma l’azione sarà vanificata dalla bandierina del fuorigioco. Stessa dinamica, palla giocata da Hamsik e poi lanciata nello spazio per il movimento di Insigne. Che non è freddo sottoporta, ma di questo parleremo a parte.

Il cambio di gioco

Un altro punto importante nello sviluppo del nuovo Napoli riguarda il cambio di gioco. Davide Ancelotti ne aveva parlato con Il Napolista durante l’intervista esclusiva concessa nei primi giorni di ritiro a Dimaro: «Per far crescere ancora questa squadra, l’idea è di avere un po’ più di ampiezza e di utilizzare il cambio di gioco. Il Napoli è un collettivo abituato a stare molto corto, sempre, noi vogliamo mantenere questa idea di possesso e di efficacia ma vogliamo utilizzare il campo in largo».

Ecco, ne abbiamo visti tanti durante  Napoli-Chievo. Abbiamo selezionato questo di Fabian Ruiz per pure ragioni tecniche, ma il senso è quello che vedete: il Napoli di Ancelotti è una squadra che vuole costruire azioni velocemente, o comunque più velocemente rispetto alle abitudini del Napoli di Sarri. E allora ecco lo strumento della sventagliata ad aprire il campo, a guadagnare uno o due tempi di gioco. I terzini sempre aperti sulle fasce servono proprio a ricevere questi lanci, a rendere efficaci certe connessioni. Cose studiate in allenamento, viste e riviste sul campo di Carciato in questa prima fase della preparazione.

Al termine di Napoli-Chievo, Ancelotti ha spiegato: «Siamo ancora lenti nella costruzione del gioco, ma è normale a questo punto della stagione». Come dire: abituiamoci, perché il Napoli di Ancelotti è già diverso, e lo sarà ancora di più. Abbiamo le prime testimonianze.

Ieri sera, Il Napolista ha scritto così nella cronaca del primo tempo: «È un Napoli immediato, ti accorgi subito che qualcosa è cambiato. È un’interpretazione diversa rispetto al passato, ora il regista (Hamsik, ovviamente) pennella in verticale ed orizzontale, apre il campo, esplora traiettorie diverse. Ci sono momenti di possesso palla sincopato, ma si esauriscono in un tentativo per aprire un nuovo fronte d’attacco». Nella ripresa, Fabian Ruiz più che Diawara si è assunto questa responsabilità creativa, agevolato dall’uscita di Hamsik. Un gioco di equilibri che farà la fortuna tecnica del Napoli, ma per quello c’è ancora tempo. Intanto, c’è da metabolizzare questo nuovo modo di attaccare.

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