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Napoli sogna Cavani e Benzema, ma non dimentichiamo la realtà

Difficile andare oltre la suggestione, per obiettivi così ambiziosi. Il Napoli dovrebbe liberare spazio salariale e aspettare i movimenti delle big.

Napoli sogna Cavani e Benzema, ma non dimentichiamo la realtà

Alimentare le suggestioni

La doppietta di Cavani, bellissima, contro il Portogallo ha riacceso la voglia di top player della tifoseria del Napoli. Giusto, ci mancherebbe: il centravanti uruguagio è un amore vecchio ma neanche troppo, sono passati cinque anni dal suo addio, sappiamo cosa potrebbe dare alla squadra ora diventata di Ancelotti. Anzi, sappiamo anche cosa potrebbe significare un suo ritorno. L’abbiamo già vissuto, due anni fa, dopo la cessione di Higuain alla Juventus. Tifosi sotto un albergo durante una notte estiva solo perché si era sparsa la voce che Edinson potesse essere lì.

La kermesse in Russia e questo legame viscerale, però, potrebbero aver fatto perdere contatto con la realtà. Per cui l’operazione-Cavani, esattamente come quella Benzema, al momento va considerata qualcosa di molto simile a una suggestione. Per due ordini di motivi.

Il domino degli attaccanti

Il primo è quello più semplice – eufemismo -, cioè più realistico: un movimento trasversale nel mercato dei grandi attaccanti. Senza qualcuno che prenda il posto di Cavani e/o Benzema, Cavani e/o Benzema non si muovono. E ci vuole qualcuno di veramente forte perché uno dei migliori centravanti visti ai Mondiali e l’attaccante di movimento che ha appena vinto la Champions (le ultime tre Champions) da assoluta protagonista possano cambiare squadra. Della serie: deve partire una vera e propria partita di domino, con Benzema che si sposta verso Parigi per liberare Cavani, oppure con Kane e Lewandowski che lasciano Tottenham e Bayern Monaco.

Roba forte, insomma. Che non è impossibile, perché il mercato è stabile da alcuni anni e lo scoppio della bomba è una cosa destinata a succedere a cicli irregolari. Ma, allo stesso tempo, va considerata la condizione “alternativa” del Napoli, come piazza secondaria rispetto a questi movimenti potenziali. Come dire: Cavani, giustamente, sceglierebbe Napoli solo dopo aver vagliato altre ipotesi.

Il bilancio del Napoli

E questo ci conduce alla seconda motivazione. Ovvero: come il Napoli potrebbe pensare e soprattutto finanziare un’operazione di questo tipo? Come al solito, non è (solo) una questione di cartellino, quanto di monte ingaggi, di vero e proprio spazio salariale. Il modello De Laurentiis non è molto lontano da una gestione “americana”, c’è un tetto che raramente viene superato e al quale è possibile tendere solo dopo molti anni in maglia azzurra. Mertens e Insigne, per dire, guadagnano una cifra che si aggira attorno ai 4 milioni l’anno dopo il rinnovo della primavera 2017. Anche Hamsik va vicino a queste cifre, ma veste l’azzurro da undici anni.

Ecco, pensare a un Benzema (8 milioni di stipendio netti per stagione) o un Cavani (si dice guadagni oltre 10 milioni netti per anno) vorrebbe dire andare oltre il budget in maniera importante. Quindi, bisognerebbe anche pensare a dei necessari addii, anche dal punto di vista puramente numerico.

Insomma, al di là dei sogni di calcio e mercato, occorre un’iniezione di realismo: il Napoli è in posizione d’attesa per capire come si muoveranno altri grandi club sul mercato, può pensare di inserirsi in certi giri. Ma in posizione debole, e solo dopo aver preparato il terreno con delle mosse interne. Come dire: possibile, ma molto molto difficile. Specie quando gli obiettivi sono così importanti, anche solo idealmente, è giusto sbilanciarsi solo quando c’è un minimo di concretezza di concreto. Per il momento, nulla fa pensare che possa esserci qualcosa che si muove verso Cavani e/o Benzema.

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