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L’eterno moralismo su Maradona

Non è cambiato nulla rispetto anni Ottanta, quando Diego veniva crocifisso dai media. A Mediaset utilizzarono persino il giovane Casella liberato dopo un rapimento di due anni

L’eterno moralismo su Maradona

La summa di tutti i vizi

Diego Armando Maradona è la pacchia dei corsivisti. Di quei giornalisti che ogni giorno sono costretti a tormentarsi pur di trovare uno straccio idea che produca una quindicina di righe da mandare in stampa. Per fortuna che ogni tanto riappare lui, la summa di tutti i vizi capitali, l’uomo che li racchiude in un solo corpo.

Lo hanno fatto a pezzi quando era il più forte di tutti, figuriamoci ora che a calcio non gioca più e che semplicemente fa lo spettatore d’eccezione e certamente sopra le righe. Come del resto è stata la sua vita. Sempre. In campo e fuori.

Ha cominciato Mentana

Ha cominciato Enrico Mentana ieri sera negli studi Mediaset: «Maradona è l’unico grande campione che ci costringe a vergognarci di lui». L’attrice Cristiana Capotondi, anche lei in studio, ha definito Diego uno straccione illuminato. Oggi il giornalista Sky Massimo Marianella lo ha definito «indecente in tribuna, come già lo è stato spesso in campo». Per fortuna tanti altri sono in ferie.

Le due dita medie esibite al gol di Rojo hanno fatto scandalo. Ora non siamo qui a dire che ci auguriamo un simile comportamento da parte di tutti. Ma sappiamo che è nel personaggio. Maradona è sempre stato questo. Nel bene e nel male. Era fuori dagli schemi già negli anni Ottanta, quando non eravamo perfettini e con la mania delle buone maniere come insopportabilmente siamo oggi. Figuriamoci nel 2018, siamo vicini all’oscuramento del video quando la telecamere si imbatte in qualche sputo dei calciatori.

È stato il protagonista della serata

Che piaccia o no, Maradona è stato il protagonista della vittoria dell’Argentina sulla Nigeria. Ha oscurato lo splendido gol di Messi, segnato di destro, lo stoicismo di Mascherano, la figura balbettante di Sampaoli lasciato da solo ad esultare. La Puma ringrazia, quella maglietta è stata la più inquadrata della serata.

Sì, Maradona ha mandato a fare in culo qualche tifoso nigeriano. Come si è sempre fatto, tra l’altro. Perché il calcio è anche questo.

Questa reazione al gesto di Diego ci ha fatto tornare in mente i millemila servizi televisivi che eravamo costretti a sorbirci a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Con Maradona trattato come se fosse il peggior criminale della storia. Ancora ricordiamo che a Mediaset utilizzarono persino il povero Cesare Casella allora ventenne, appena liberato dopo una prigionia di due anni, utilizzato da giovane milanista in chiave anti-Maradona. Scene che sarebbe meraviglioso rivedere. Diego, con tutto il rispetto per Casella, avrebbe rispetto proprio come ieri sera.

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