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Grava: «Il vivaio del Napoli ha problemi strutturali, ma il club investe tanto nel talento»

L’intervista del responsabile del settore giovanile a Radio Kiss Kiss Napoli: « Nel nostro territorio ci sono tanti talenti, alcuni vanno via perché le realtà locali privilegiano altri collegamenti».

Grava: «Il vivaio del Napoli ha problemi strutturali, ma il club investe tanto nel talento»
Gianluca Grava

L’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli

Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile del Napoli, è stato intervistato in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli. Al centro del suo intervento, le politiche del vivaio partenopeo, in relazione alle strutture e ai programmi futuri. Queste le parole di Grava: «Il mio obiettivo è crescere ragazzi in grado di giocare tra i professionisti. Nel nostro territorio ci sono tanti talenti, alcuni vanno via perché le realtà locali privilegiano altri collegamenti. Qui però voglio sfatare un mito: non è vero che il Napoli non tira fuori i soldi, se ci sono talenti siamo pronti ad investire».

Sulle strutture: «È vero, ci sono delle carenze. Però non dobbiamo fare in modo che queste difficoltà diventino alibi, l’obiettivo principale è la crescita per diventare calciatore e se uno vuole arrivare ci riesce ugualmente. Ora potremmo avere la fortuna di avvicinare la Primavera alla squadra senior, e questo può essere sicuramente un vantaggio. Sono contento di far parte questo progetto, ho sempre cercato di mostrare attaccamento a questo club e spero di riuscire a farlo anche in questa nuova veste. Le voci su Reja nel settore giovanile? Sarebbe un piacere collaborasse con me, ho avuto la fortuna di essere allenato da lui, parliamo di una persona e di un tecnico eccezionale».

Grava presenta Gaetano, talento della Primavera: «Ha un potenziale enorme, ha ancora tanto da migliorare ma possiede le basi per diventare un calciatore. Deve continuare a lavorare e a credere in quello che fa, ogni giorno bisogna mettere un mattone per il futuro. Oggi la percezione della squadra Primavera è  cambiata, è come se fosse diventata una seconda squadra; sono più importanti i risultati rispetto alla crescita dei ragazzi. Anche per questo alle volte non si è pronti a fare il salto, quando si esce fuori dal settore giovanile si trova uno scenario diverso rispetto al passato».

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