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Il cambio di Aguero e Sampaoli commissariato da Messi

Un video che ritrae Messi e Sampaoli poco prima dell’ingresso del Kun: una rappresentazione dei rapporti di forza nella spedizione mondiale dell’Argentina.

Il cambio di Aguero e Sampaoli commissariato da Messi

Comanda Leo (con Mascherano)

Jorge Sampaoli è il ct dell’Argentina, ma solo da un punto di vista puramente formale. I contenuti del suo lavoro sono stabiliti da altre dinamiche, e soprattutto da altre persone. Non ci voleva il match contro la Nigeria per capirlo, più che altro ora abbiamo una conferma fattuale, viene da dire una prova processuale rispetto a questa dinamica. Sul risultato di 1-1, c’è questo siparietto in campo tra Sampaoli e Leo Messi:

Ora, come per tutte le cose della vita, ci sono i dati di fatto e le interpretazioni. Secondo l’interpretazione più “severa” rispetto a queste immagini, Messi è andato verso la panchina, ha comunicato al team manager di provvedere ad un cambio, con l’ingresso di Aguero, e poi ha quasi ignorato Sampaoli che gli chiedeva spiegazioni. C’è la versione inversa, con Sampaoli che chiede a Messi cosa ne pensa di un eventuale ingresso del centravanti del Manchester City.

In ogni caso, c’è un dato di fatto: il labiale di Sampaoli è chiaro, il tecnico parla a Messi del Kun, di Sergio Aguero. Che in quel momento è in panchina e dopo qualche minuto entrerà in campo per sostituire Nicolas Tagliafico, un laterale difensivo. Quindi, che sia per imposizione, oppure per un semplice confronto, Sampaoli parla a Messi di una sostituzione. Di una sostituzione della squadra di cui ha responsabilità. Bene (o male) che vada, c’è bisogno del placet di Leo. Altrimenti non si va avanti.

Mascherano

Il video è tratto dal sito del Diario Olé, uno dei riferimenti numero uno per la narrazione del futbol gaucho. Nell’articolo dedicato a questo piccolo-grande caso calcistico, c’è una frase significativa: «Vale la pena ricordare la frase di Mascherano nella conferenza stampa pre-partita: “I migliori tecnici del mondo consultano i giocatori”».

In tanti, beninformati dall’Argentina o conoscitori delle dinamiche della Seleccion, sostengono che i veri allenatori siano i leader carismatici Messi e Mascherano. Questa versione ha trovato terreno fertile in Italia perché Mauro Icardi non viene convocato, ma in realtà tutto o quasi è demandato alla commissione interna, presieduta dal numero dieci e dal Jefecito, Javier Mascherano, ex Barcellona e oggi giocatore del campionato cinese, nelle file dell’Hebei. A 34 anni, è strano che un calciatore del genere sia ai Mondiali, tra l’altro da titolare inamovibile con Biglia e/o Banega e/o Lo Celso in panchina.

Eppure, Mascherano gioca e va in conferenza stampa ad ammettere riunioni «dai toni alti» con Sampaoli. Eppure, Mascherano non esce mai dal campo, mentre Sampaoli va in conferenza stampa dopo la Nigeria e si dice «orgoglioso che Leo sia stato partecipe al mio lavoro, ha notato la passioneche ho messo in ciò che faccio. Stiamo condividendo il sogno di fare qualcosa di importante per gli argentini qui in Russia». Come se tutto fosse normale, e non ci trovassimo di fronte a un pessimo esempio di calciatori dominanti rispetto ai loro stessi allenatori. 

«Se fosse così, mi vergognerei»

Anche se volesssimo ridimensionare il tutto, sarebbe difficile pensare che Sampaoli sia un allenatore “normale”, quindi autonomo nel lavoro. Un suo collega e connazionale, Carlos Bianchi, si è espresso così sul Clarin: «Mi chiedono se la costruzione della squadra sia merito di Sampaoli oppure dei calciatori. Io non so quale sia la verità dello spogliatoio argentino, si sono dette e scritte molte cose. Io penso che un allenatore possa discutere di una situazione specifica con uno dei suoi calciatori, ma i sistemi di preparazione e lo stile di gioco sono sua competenza. Altrimenti, qual è il suo lavoro? Io mi vergognerei».

Un pensiero che va sommato a quello di Kempes espresso pochi giorni fa: «Io vedo tanti “amici” di Messi ma non vedo tanti “compagni” di Messi. Questa è la differenza. Per esempio: qualcuno mi può spiegare perché Icardi non è stato convocato Se è una questione extracalcistica, è una cosa che mi dà molto fastidio. A quest’Argentina Icardi faceva molto comodo». Tutto torna, o quantomeno la situazione è abbastanza chiara. Anche alla luce dell’esultanza al gol di Rojo, con la squadra da una parte e Sampaoli solo, a correre come un pazzo in preda alla sua follia, stavolta gioiosa. Due mondi diversi, lontani, evidentemente separati.

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