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A Barcellona bufera su Piqué: ha prodotto il documentario del rifiuto di Griezmann al Barça

Il capitano adesso rischia la fascia. Ha pubblicizzato il film su Twitter. Duro editoriale del quotidiano catalano “Sport” che accusa il club di debolezza

A Barcellona bufera su Piqué: ha prodotto il documentario del rifiuto di Griezmann al Barça

“Imbarazzo Griezmann”

“Bochorno Griezmann” in prima pagina su “Sport” il quotidiano sportivo catalano. “Imbarazzo Griezmann”. E l’imbarazzo è relativo a Gerard Piqué il capitano del Barça che è presidente della casa di produzione che ha gestito il video con cui il francese ha annunciato la sua permanenza all’Atletico Madrid e quindi di fatto il suo rifiuto alla squadra catalana.

Piqué non solo ha prodotto il video ma lo ha anche pubblicizzato su Twitter con enfasi: “Un altro modo di vivere la vita del calciatore e i suoi dubbi per prendere la decisione più importante della vita. Grazie allo staff dello Studio Kosmos e a Griezmann per queste ultime settimane. Hai deciso di restare all’Atletico e spero che tu abbia successo in questa stagione”.

Tweet che è stato rilanciato da Umtiti con la scritta: “Mi mancano solo i popcorn”. Come a dire: “Mi godo lo spettacolo” non sappiamo se riferendosi al documentario o alle polemiche che sarebbero sorte.

E infatti le polemiche non sono mancate. Per alcuni, Piqué adesso rischia la fascia di capitano. 

Il duro editoriale del quotidiano “Sport”

Sull’edizione on line di Sport c’è un editoriale che attacca il club. Comincia così: “E quando credevamo di aver visto tutto…”. E poi: “Quel che è davvero senza precedenti è che la decisione di Griezmann è diventata un programma televisivo, prodotto da Piqué e celebrato su Twitter con popcorn dal suo compagno Umtiti. Il documentario mostra il tormento di Griezmann, e anche che il Barça ha offerto al calciatore meno soldi dell’Atlético”.

Si sofferma poi sullo strapotere dei calciatori. “Credono di poter fare quello che vogliono, quando vogliono e come vogliono. Passano le giornate a lamentarsi della stampa e poi si dedicano alla produzione di prodotti che danneggiano il club che li paga. Documentari che sarebbero oggetto di insulti se opera di giornalisti. Il principale colpevole di questa situazione è il Barcellona che non riesce a controllarli. Forse è giunto il momento di dire basta”.

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