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Luis Alberto, Ceballos & co: i giocatori ibridi per Ancelotti

Ci sono anche Fabian Ruiz, Praet, potenzialmente anche Zielinski è un calciatore universale: tecnica da plasmare a tutto campo per assecondare un sistema di gioco meno rigido.

Luis Alberto, Ceballos & co: i giocatori ibridi per Ancelotti

La passione per inventare ruoli

Nella Guida a Carlo Ancelotti pubblicata sul Napolista, c’è un passo dedicato ai calciatori “inventati” da Carlo Ancelotti in ruoli nuovi, o comunque “diversi” rispetto al loro normale background. Si legge così:

Una delle qualità più sviluppate di Ancelotti è l’’intuitività adattiva. I nomi che spiegano e descrivono questo tipo di lavoro: Pirlo, Seedorf, Di Maria, Isco, James Rodriguez. Tutti calciatori che, con Ancelotti e grazie ad Ancelotti, hanno trovato una nuova definizione in campo.

Facile pensare a Pirlo regista basso davanti alla difesa (© Carlo Mazzone, per farlo convivere con Roberto Baggio), ma in pochi ricordano la trasformazione di Seedorf in interno di centrocampo; o l’impostazione di Di Maria, Isco e James Rodriguez come giocatori universali, propedeutici ad un calcio liquido e dinamico.

Ecco, questo pezzo è dedicato a questi ultimi “giocatori universali”. Vale a dire elementi che non hanno una precisa configurazione di ruolo, non solo in senso assoluto ma anche all’interno di un preciso modulo di gioco, durante una partita. È un concetto moderno, avanzato, che è stato descritto in un pezzo di Rivista Undici pubblicato qualche settimana fa. E che è caratteristico dell’approccio al gioco di Ancelotti, del suo modo di reclutare e formare i calciatori.

Le voci del mercato

Al di là della suggestione per giocatori di altissimo profilo come Di Maria, questi profili esistono anche a un livello più accessibile al Napoli. Una delle ultime notizie di mercato che abbiamo riportato è quella riferita a Dani Ceballos e Fabian Ruiz, potenzialmente appartenenti a questo gruppo. Entrambi sarebbero stati “trequartisti” in un calcio antico, oggi galleggiano tra il ruolo di mezzala e di esterno offensivo. Certo, le caratteristiche sono diverse: Ceballos ha un profilo da centrocampista moderno, destro naturale che ama agire sul centrosinistra per puntare l’area col piede forte; Fabian Ruiz ha un dinamismo diverso, gioca da esterno offensivo a destra, calcia soprattutto di sinistro.

Entrambi i giocatori hanno grandi doti associative e di lettura avanzata, quindi possono occupare praticamente tutti gli slot di un modulo offensivo 4-3-3 o 4-2-3-1. Insomma, i calciatori che rendono dinamica una squadra, esattamente come piace a Carlo Ancelotti. E che mancano al Napoli, reduce dal triennio di Sarri e che quindi ha ereditato un sistema più rigido, basato su calciatori specializzati o comunque mentalizzati per assolvere dei compiti precisi. Per fare un esempio: anche Zielinski ha caratteristiche da giocatore potenzialmente universale. Ma con Sarri è stato sempre schierato come mezzala o come esterno offensivo puro, a destra o a sinistra.

Altri profili del genere

Oltre a Zielinski, in Italia ci sono altri calciatori che posseggono queste caratteristiche ibride. Il più impattante nell’ultima stagione è stato Luis Alberto, perfetto nella doppia interpretazione del ruolo di enganche, ovvero calciatore che lega centrocampo e attacco. Difficile pensare a un suo addio nella stessa estate in cui potrebbe partire anche Milinkovic-Savic. Solo che in un calcio come quello di Ancelotti sarebbe potenzialmente perfetto.

Anche Dennis Praet della Sampdoria può interpretare in maniera dinamica il ruolo di mezzala, non ha caratteristiche da esterno ma più da trequartista “classico”. Bernardeschi, per esempio, è un calciatore che sta attraversando un percorso di de-specializzazione, pur partendo da caratteristiche diverso, da esterno puro e non da elemento associativo.

Insomma, il modello di riferimento è abbastanza chiaro. Il Napoli manca di profili di questo tipo, ed è anche in questa direzione che può/deve operare sul mercato. Un investimento sulla qualità tecnica, ma anche sulla variabilità di gioco, della proposta offensiva. Esattamente quello che serve/piace al suo nuovo allenatore.

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