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L’incontro Sarri-De Laurentiis non ha cambiato niente

Ricostruzione delle sensazioni, a 24 ore dal faccia a faccia Sarri-De Laurentiis. La clausola e il rapporto non idilliaco (eufemismo) tra presidente e allenatore ci obbliga a una riflessione.

L’incontro Sarri-De Laurentiis non ha cambiato niente
De Laurentiis e Sarri

Le posizioni dei contraenti

Allora, rimettiamo in ordine la vicenda. Abbiamo letto, e fornito anche a voi, diverse ricostruzioni dell’incontro Sarri-De Laurentiis, e ognuna aveva un tono diverso, raccontava esiti non univoci o comunque da razionalizzare. Qualcuna molto dettagliata. Non abbiamo gli strumenti per scegliere quella esatta. Di certo, però, sappiamo che tutto è ancora in ballo. Nel senso: qualcuno ha declinato questo faccia a faccia secondo la chiave della positività, ovvero Sarri e De Laurentiis sono tornati a parlarsi ed è già un passo avanti. Certo, è così. Altri, però, hanno sottolineato circostanze ancora in essere che tengono distanti le due parti. E anche questo è un fatto, perché la clausola rescissoria nel contratto del tecnico obbliga a una riflessione.

Per dirla in maniera più semplice: ieri, il presidente e l’allenatore del Napoli si sono incontrati per spiegare il loro punto di vista sul proprio futuro. Che poi, inevitabilmente, diventa il futuro del Napoli. Entrambi hanno espresso le loro posizioni, legittime o meno a seconda dell’opinione di ognuno di noi. Ma nulla di decisivo.

Tutto troppo alla luce del sole

Qualora fosse stato un incontro intenso, non vogliamo dire risolutivo, avremmo saputo tutti questi dettagli? Anzi, rilanciamo: avremmo saputo dello stesso incontro? Crediamo di no. Tutte le trattative del Napoli sono condotte con una segretezza assoluta. Ieri, invece, abbiamo assistito a una sagra del colpo di teatro, berline che sfrecciano, giornalisti al seguito, siti internet ad aggiornare in tempo reale la situazione. Insomma, nulla di davvero convincente – soprattutto in relazione a quelle che sono le dinamiche cui il Napoli di De Laurentiis ci ha abituati da anni.

La clausola

Il vero punto fondamentale dell’intera faccenda, anche in relazione all’utilità vera o presunta di questo summit Sarri-De Laurentiis, resta la clausola rescissoria del tecnico. È un concetto semplice: Sarri sta aspettando, e aspetterà. Com’è normale che sia, del resto. Prende tempo. Con buna pace di chi si ostina a non voler guardare in faccia la realtà, è stato lo stesso allenatore più volte a esprimere i propri dubbi sulla sua permanenza. Ha parlato del rapporto con il pubblico, rapporto che potrebbe solo peggiorare.

Dopo tre anni, è fisiologico che un rapporto si consumi, e ci riferiamo a quello tra l’allenatore e la società. Sarri ha raggiunto risultati storici per il Napoli – dalle tre qualificazioni consecutive in Champions, al record di punti -, è ovvio che sia affascinato dall’idea di potersi confrontare con altre realtà. Soprattutto se questa realtà dovesse chiamarsi Chelsea (le altre opzioni non avrebbero lo stesso appeal, ad eccezione probabilmente del solo Borussia Dortmund).

Sarebbe un rapporto di necessità

Il suo feeling con De Laurentiis è da tempo incrinato, ieri è stato fatto un passo per capire se ci sono i margini per una riconciliazione, ma le contingenze hanno ridotto il tutto a un arrivederci a presto. Come abbiamo già scritto, il divorzio Sarri-De Laurentiis è difficile ma resta un’ipotesi possibile. Il riavvicinamento partirebbe da presupposti complessi, entrambi dovrebbero rinunciare a fette importanti di sé stessi. Non è facile, dopo tre anni di odio/amore. Non è facile ripartire con lo stesso entusiasmo. E bisogna vedere se le esigenze dei due contraenti coincidano. 

Con le informazioni che abbiamo oggi, diciamo che un eventuale proseguimento del rapporto tra Sarri e il Napoli avrebbe come presupposto la necessità. E la necessità non è mai il propellente ideale per la prosecuzione di un rapporto, sia pure di lavoro. Ovviamente sono considerazioni che valgono sia per Sarri sia per De Laurentiis. Capire quando una relazione è terminata, riuscire a troncarla nel momento opportuno, è un’arte. Sarri lo ha ripetuto nelle scorse settimane, ne è ben consapevole. Legarlo al pagamento di una clausola può essere rischioso, per entrambi.

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