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Agnelli: «I club vogliono giocare più partite internazionali»

Andrea Agnelli, presidente Eca oltreché della Juventus, traccia la strada per il futuro del calcio europeo: «Meno partite domestiche».

La proposta

Andrea Agnelli vuole cambiare il calcio europeo. Il presidente della Juventus, a capo anche dell’Eca (l’organizzazione dei club europei), ha rilasciato un’intervista al Guardian in cui illustra il suo modello, anzi la sua rivisitazione del modello attuale. Che, ovviamente, punta ad una crescita sensibile delle partite all’estero: «I club vogliono giocare più partite internazionali e meno partite domestiche. Allo stesso tempo, vogliamo una riduzione generale del numero di impegni».

Una proposta che sembra di per sé irrealizzabile perché si tratta di due eventualità in contrapposizione. Ma che in realtà comporta soprattutto una cosa: lo svilimento dei campionati internazionali. L’idea principale di Agnelli sarebbe quella di cambiare il tabellone di Champions League: piuttosto che otto gironi da quattro squadre, si potrebbe pensare a quattro gironi da otto squadre. In questo modo, ci sarebbe un consistente aumento delle partite preliminari. Lo stesso presidente bianconero, però, precisa che siamo in una «fase di brainstorming».

La Serie A e l’espansione del brand

Dal punto di vista strettamente commerciale, l’aumento degli impegni internazionali poterebbe ad una diffusione maggiore del brand di certi club: «Che si tratti di Juventus, Real Madrid, Sporting Lisbona o Legia Varsavia, la maggiore esposizione internazionale porterà ad una maggiore esposizione dei nostri marchi». È l’espressione degli stessi concetti che hanno spinto De Laurentiis ad ingaggiare un tecnico riconoscibile sui mercati internazionali, come Carlo Ancelotti.

Infine, anche una critica alla Serie A: «I club dovrebbero sviluppare le proprie competenze all’interno degli organigrammi. Mai il campionato italiano ha offerto un prodotto così lontano dai top europei».

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